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Home » Cronaca

Chi sono i due avvocati che hanno denunciato l’Ue per la morte dei migranti

Immagine di copertina

Migranti Ue denunciata Aja – L’Unione europea e gli Stati membri che hanno ricoperto un ruolo di primo piano nella crisi dei rifugiati, come Italia, Germania e Francia, dovrebbero essere perseguiti per la morte di migliaia di migranti che hanno perso la vita nel Mediterraneo.

S&D
L’Ue è stata denunciata al tribunale de L’Aia per i migranti morti in mare

Questo il contenuto di una denuncia che è stata presentata al Tribunale penale internazionale de L’Aja, secondo quanto riportato dal giornale inglese Guardian.

A presentare la denuncia sono stati Juan Branco, che ha lavorato in passato allo stesso tribunale, e l’avvocato israeliano Omer Shatz: i due hanno presentato un documento di 245 pagine.

Ma chi ha presentato la denuncia a L’Aja?

Juan Branco

Nato il 26 agosto 1989, Juan Branco è un avvocato, accademico e giornalista franco-spagnolo. Al momento collabora con il giornale francese  Le Monde Diplomatique ed è noto per essere vicino a Julian Assange e WikiLeaks

In precedenza ha anche lavorato per il Tribunale speciale per crimini in Africa Centrale ed è stato Procuratore del Tribunale penale internazionale.

Omer Shatz

Secondo firmatario del documento che chiede che i paesi Ue tra cui l’Italia siano processati per la morte dei migranti nel Mediterraneo è invece Omer Shatz, un avvocato israeliano che insegna all’università Sciences Po di Parigi.

L’accusa – Branco e Shatz hanno presentato alla Corte penale internazionale (Cpi) un’accusa di “crimini contro l’umanità” sull’ipotesi che funzionari e politici abbiano consapevolmente creato la “rotta migratoria più mortale del mondo”. Questo comportamento ha causato la morte di oltre 12mila persone.

La denuncia si basa in parte su documenti dell’organizzazione dell’Ue incaricata di proteggere le frontiere esterne,  Frontex, che secondo gli avvocati, avrebbe avvertito che abbandonare la missione di salvataggio italiana ‘Mare Nostrum’ avrebbe portato a un “più alto numero di vittime”.

I legali non individuano nel loro documento responsabilità specifiche di singoli politici o funzionari ma citano messaggi diplomatici e commenti di leader nazionali, tra cui la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron.

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