Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:03
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Un uomo arrestato in Russia ha ammesso di aver organizzato l’attentato di San Pietroburgo

Immagine di copertina

Abror Azimov ha “pienamente confessato” di aver organizzato le esplosioni. Avrebbe anche “eseguito l'addestramento dell'attentatore suicida Jalilov”

Un sospetto arrestato in Russia domenica 16 aprile ha ammesso di essere dietro l’organizzazione dell’attentato alla metropolitana di San Pietroburgo che ha ucciso 14 persone. A riportarlo sono i media russi.

— Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come

Abror Azimov, nato nel 1990 e probabilmente originario del Kyrgyzstan, ha “pienamente confessato” di aver organizzato le esplosioni, secondo quanto riferito dal suo avvocato.

L’uomo ha poi detto, davanti alla corte, di essere un complice inconsapevole dell’attacco. Precedentemente aveva detto di aver partecipato alla preparazione dell’attacco, ma indirettamente. “Non avevo capito che stavo aiutando a fare un atto del genere”, ha detto. “Stavo dando istruzioni”.

Si tratta della nona persona detenuta per i fatti del 3 aprile; esplosioni eseguite da Akbarzhon Jalilov.

I servizi di sicurezza russi avevano precedentemente affermato di sostenere che Azimov avesse “eseguito l’addestramento dell’attentatore suicida Jalilov”.

Le altre otto persone arrestate in connessione con l’attacco provengono dall’Asia centrale.

Gli investigatori sono riusciti a risalire ad Azimov attraverso le telefonate del kamikaze Jalilov Azimov è l’unico tra i presunti membri del gruppo terroristico a essere stato contattato da Jalilov prima della strage.

Azimov, secondo quanto riportano alcuni media russi, avrebbe cercato di fuggire non tornando più nel suo appartamento in effetti e sbarazzandosi dei suoi cellulari. Negli ultimi giorni, però, Azimov avrebbe comprato due telefonini e delle sim card grazie a cui è stato possibile rintracciarlo. 

— Non restare fuori dal mondo. Iscriviti qui alla newsletter di TPI e ricevi ogni sera i fatti essenziali della giornata

Ti potrebbe interessare
Esteri / Guerra Israele-Hamas: "Truppe e tank israeliani circondano Rafah Est”
Esteri / La mucca cinese di Xi Jinping attira consensi in Europa
Esteri / Biden: “Se Netanyahu attacca Rafah fermerò le forniture di armi americane”. La replica di Netanyahu: “Avanti anche da soli contro Hamas”. 80mila persone in fuga da Rafah
Ti potrebbe interessare
Esteri / Guerra Israele-Hamas: "Truppe e tank israeliani circondano Rafah Est”
Esteri / La mucca cinese di Xi Jinping attira consensi in Europa
Esteri / Biden: “Se Netanyahu attacca Rafah fermerò le forniture di armi americane”. La replica di Netanyahu: “Avanti anche da soli contro Hamas”. 80mila persone in fuga da Rafah
Esteri / AstraZeneca ritira il suo vaccino anti-Covid dopo le ammissioni sugli effetti collaterali
Esteri / Gli Usa fermano la fornitura di bombe a Israele, Hagari: “Presentato un piano per un anno di guerra a Gaza”. L'annuncio di Hamas: “Colloqui finiti, Israele è tornato indietro”
Esteri / È iniziata l’invasione israeliana di Rafah: "Preso il controllo del valico. Uccisi 20 miliziani e individuati nuovi tunnel". Netanyahu: “La proposta di Hamas voleva solo impedire l’operazione a Rafah”
Esteri / Xi Jinping torna in Europa dopo cinque anni e va in visita in Francia, Serbia e Ungheria
Esteri / Russia annuncia esercitazioni militari nucleari contro "minacce dell'Occidente"
Esteri / Cessate il fuoco, Hamas accetta l’accordo di Egitto e Qatar. Israele: “Esaminiamo proposta, ma i preparativi per Rafah continuano”
Esteri / Usa, l’ennesima gaffe di Joe Biden: gli alleati India e Giappone sono Paesi “xenofobi”