Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:49
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Tecnologia

Dal Riconoscimento facciale alla sorveglianza di massa: ecco come siamo spiati dall’algoritmo

Immagine di copertina
Credit: The New York Times

Dal Riconoscimento facciale alla sorveglianza di massa: se la tecnica è automatizzata, lo sarà anche l’errore. Colloquio con Vincenzo Tiani

Quando parliamo di sorveglianza biometrica di massa è immediato il richiamo alla società orwelliana di “1984”, dove il Grande Fratello controlla tutti i cittadini, o alla narrazione distopica di “Minority Report”, che narra di una società priva di crimini poiché i colpevoli vengono arrestati ancora prima di compiere un reato. Chiave di volta di queste narrazioni è il rapporto tra controllo, tecnologia e sicurezza. Sul tema si dibatte ormai apertamente, soprattutto data l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale (IA) nel campo della sicurezza e alla presenza sempre più massiccia di sistemi di videosorveglianza potenzialmente utilizzabili per il riconoscimento facciale “di massa”.

La posta in gioco è alta, e fino a che punto i soggetti pubblici possano far uso di queste tecnologie è al centro del dibattito in Italia e nell’Ue. Su input del democratico Filippo Sensi (Pd) e con la recente conversione in legge del decreto-legge 139/2021 l’Italia è diventata uno dei primi Paesi a dotarsi di una moratoria sull’uso di sistemi di videosorveglianza con riconoscimento facciale, che sono sospesi fino al 2023. Mentre molto spesso si sentono ragionamenti del tipo: “Ma se non ho nulla da nascondere, che problema c’è?”, in verità il passaggio dalla videoripresa semplice alla sorveglianza biometrica non è una questione da poco. Al contrario, il cambio di rotta su questo aspetto in materia di sicurezza è problematico, in primo luogo per l’impatto su diritti fondamentali, come il diritto all’anonimato e alla privacy. Ne abbiamo parlato con Vincenzo Tiani, dell’Hermes Center for Transparency and Digital Human Rights…
Continua a leggere l’articolo sul settimanale The Post Internazionale-TPI: clicca qui

Ti potrebbe interessare
Economia / Costi e benefici del cloud aziendale nell’attuale scenario economico
Tecnologia / Digital Angels: nasce DAs Media, il primo smart media center pronta una squadra di 35 professionisti con sedi a Roma e Milano
Tecnologia / Gruppo FS e Microsoft: nasce l’accordo sull’Intelligenza Artificiale
Ti potrebbe interessare
Economia / Costi e benefici del cloud aziendale nell’attuale scenario economico
Tecnologia / Digital Angels: nasce DAs Media, il primo smart media center pronta una squadra di 35 professionisti con sedi a Roma e Milano
Tecnologia / Gruppo FS e Microsoft: nasce l’accordo sull’Intelligenza Artificiale
Tecnologia / IA e Sud: dal Molise un progetto per lo sviluppo
Esteri / L’Ue apre un’indagine contro Google: “Declassa i contenuti dei media nelle ricerche”
Tecnologia / Le direttrici di sviluppo per un gioco pubblico innovativo e sostenibile: la visione di AGIC e Lottomatica
Tecnologia / Volare nel futuro: appuntamento a Fiumicino
Tecnologia / Sprint24: la tipografia online che semplifica la stampa per aziende e professionisti
Tecnologia / Salvatore Aranzulla contro Google: “Con l’IA si è rotto il patto implicito con gli editori”
Tecnologia / Sicurezza informatica: ecco le previsioni del rapporto Clusit per il 2025