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Tour de France 2025, quattordicesima tappa: Thymen Arensman vive un giorno da leone
L’olandese Thymen Arensman (Ineos Grenadiers) ha vinto la quattordicesima tappa del 112° Tour de France lungo i 183 chilometri che hanno portato i corridori da Pau all’arrivo in quota di Superbagneres de Luchon, attraverso le salite più iconiche dei Pirenei. Alla piazza d’onore, staccato di 1’08”, è giunto il campione del mondo Tadej Pogacar (XRG UAE Team Emirates) che ha preceduto di quattro secondi l’eterno rivale Jonas Vingegaard (Visma Lease a Bike). Causa l’inatteso ritiro del belga Remco Evenepoel (Soudal Quick Step), è cambiata parzialmente la classifica generale. Il fuoriclasse di Komenda resta saldamente in maglia gialla con un vantaggio di 4’13” sul danese mentre sale in terza posizione, staccato di 7’53”, il tedesco Florian Lipowitz (Red Bull Bora Hansgrohe).
Com’era ampiamente prevedibile, Pogacar oggi ha deciso di non tenere chiusa la corsa. La fase iniziale di gara è stata caratterizzata dal controllo della Lidl Trek per assicurare a Jonathan Milan d’incamerare i punti in palio per la maglia verde al traguardo volante di Esquieze Serre dopo 70 chilometri. Pochi minuti dopo questo passaggio, sono arrivati i ritiri di Evenepoel, in grossa difficoltà da due giorni, e del danese Mattias Skjelmose (Lidl Trek), caduto in precedenza. Sul Tourmalet è partito, in caccia di punti per rafforzare la sua maglia a pois, il francese Lenny Martinez (Bahrain Victorious), raggiunto subito dopo il transito in vetta dal tandem formato dallo statunitense Sepp Kuss (Visma Lease a Bike) e dal francese Valentin Paret-Peintre (Soudal Quick Step). Ai meno quaranta dal traguardo, si sono portati sul trio di testa altri quattro corridori: il vincitore del Giro d’Italia, Simon Yates (Visma Lease a Bike), il norvegese Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility), e il duo Ineos Grenadiers composto dallo spagnolo Carlos Rodríguez e dall’olandese Thymen Arensman. È stato proprio il tulipano a rompere ogni indugio partendo in solitaria a 30 chilometri dall’arrivo. Con il gruppo dei migliori distante più di tre minuti e gli ex compagni di fuga incapaci di reagire, si è capito subito che il tempismo di Arensman era quello giusto. In modo inesorabile, lungo la salita conclusiva, la UAE ha portato il gruppo a riprendere tutti gli attaccanti di giornata, tranne l’olandese. Neanche lo scatto di Jonas Vingegaard, ai meno cinque dal traguardo, è riuscito a mettere in discussione il risultato della frazione. Pogacar ha seguito il danese, lasciandolo poi inesorabilmente sul posto nello sprint finale per il secondo posto. I Pirenei hanno consegnato allo sloveno le chiavi della Grande Boucle. Considerando che tra un mese dovrà correre la Vuelta, sarà interessante vedere quante energie vorrà spendere per dare spettacolo nell’ultima settimana.
Domani sarà la volta della quindicesima tappa. Saranno 169 i chilometri che porteranno la carovana gialla da Muret a Carcassonne nel cuore del Languedoc. Parrebbe una classica frazione da fuga a lunga gittata con un paio di strappi non troppo impegnativi a metà percorso. Resta da vedere chi vorrà dare battaglia dopo la tre giorni pirenaica, seppur alla vigilia del secondo riposo.