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Home » Sport

Salah e il Ramadan: l’attaccante del Liverpool digiunerà prima della finale di Champions League

Immagine di copertina
L'attaccante del Liverpool Mohamed Salah prega dopo un gol

L'egiziano è un musulmano osservante e non toccherà né cibo né acqua fino al tramonto

Salah preoccupa Klopp e i tifosi del Liverpool. Secondo quanto riporta oggi il Corriere della Sera, il fuoriclasse dei Reds, ex Roma e Fiorentina, sta tenendo in ansia il suo allenatore e non solo in vista della finale di Champions League contro il Real Madrid.

S&D

L’evento, in programma il 26 maggio alle ore 20,45, cade esattamente nel bel mezzo del Ramadan.

L’egiziano infatti è un musulmano molto osservante e seguirà i dettami della sua religione che gli impediranno di mangiare e bere per 16 ore, cioè finché il sole resterà sopra l’orizzonte. Salah potrà quindi buttar giù qualcosa solo dopo il tramonto di Kiev (sede della finale di Champions), cioè a partire dalle 20,53.

Tardi, troppo tardi per Momo che alle 20,53 sarà già in campo da quasi dieci minuti.

Klopp e i tifosi del Liverpool si stanno quindi chiedendo in che condizioni sarà a quel punto il campione, che la sua religione costringerà a digiunare già a partire da oggi.

Un’occasione così importante avrebbe spinto molti musulmani a posticipare il digiuno. Come fece (senza suscitare particolari scandali) il mezzofondista inglese Mo Farah alle Olimpiadi del 2016.

Una scelta “sensata” viste le due medaglie d’oro portate a casa che gli fecero guadagnare il titolo di Sir.

La soluzione per Salah (i cui scarpini sono stati esposti al British Museum) potrebbe essere l’esenzione dal digiuno da parte del Gran Muftì del Cairo, la massima autorità giuridica sunnita dell’Egitto. Cosa che accadrà in occasione dei prossimi Mondiali di Russia 2018 dove i giocatori egiziani potranno bere e mangiare anche durante il Ramadan.

“I giocatori – ha sentenziato Shawki Allam – digiuneranno al loro ritorno a casa”, il più tardi possibile sperano i tifosi egiziani. Esenzione dal Ramadan concessa persino dal profeta Maometto per “chi è in viaggio a più di due ore di cammello da casa”. Per arrivare a Kiev ne servono cinque di aereo…

Il fatto è che Salah, scrivono preoccupati da settimane i media inglesi e piuttosto orgogliosi quelli egiziani, non ha intenzione di contravvenire ai principi della Sharia, la legge sacra islamica di cui il digiuno è uno dei cinque pilastri fondamentali.

Ai fini della prestazione però, secondo un nutrizionista intervistato dal Corriere della Sera, “il vero scoglio non è l’alimentazione ma l’idratazione”.

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