Giro d’Italia 2025: ad Asiago vince Verona, si perde Roglic
Lo spagnolo Carlos Verona (Lidl Trek) ha conquistato, per distacco, la quindicesima tappa del 108° Giro d’Italia lungo i 219 chilometri da Fiume Veneto ad Asiago, comprendenti la scalata all’iconico Monte Grappa. Il vincitore, che ha regalato alla sua squadra il sesto successo di giornata in questo Giro, ha percorso la distanza in 5h15’41” alla media di 41.623 km/h. Al secondo posto, staccato di 22″ si è piazzato il tedesco Florian Stork (Tudor Pro Cycling Team) che ha preceduto l’italiano Christian Scaroni (XDS Astana Team), terzo a 23″. La maglia rosa, Isaac Del Toro (UAE Team Emirates XRG), è giunta a 29″ nel gruppo comprendente tutti gli uomini di classifica, fatta eccezione per Primoz Roglic (Red Bull Bora Hansgrohe), arrivato al traguardo con un ritardo di 1’58”. Al di là del regresso dello sloveno, resta immutata la graduatoria con il messicano al comando con un vantaggio di 1’20 sull’inglese Simon Yates (Visma Lease a Bike) e di 1’26” sul compagno di squadra Juan Ayuso (UAETeam Emirates XRG).

La fase iniziale di gara, com’è oramai consuetudine, è stata caratterizzata da un andatura frenetica che ha reso difficile la nascita d’una fuga. Si è dovuto superare il primo GPM di giornata, in cima al pittoresco strappo di Ca’ del Poggio, per vedere un gruppo di una trentina di corridori prendere il largo. A limitare, però, le possibilità degli attaccanti è stata la presenza tra i battistrada del colombiano Einer Rubio (Team Movistar), distante in graduatoria solo 4’26” da Del Toro. Con il gruppo dei migliori già in fase di recupero, a metà ascesa del Monte Grappa ha avuto luogo un evento che ha infiammato la corsa. Un incidente meccanico di Ayuso, che ha costretto lo spagnolo a mettere piede a terra, ha innescato un attacco della Ineos che, però, non ha sortito effetto alcuno.

Dopo che Lorenzo Fortunato (XDS Astana Team) ha incamerato in cima al Grappa punti preziosi per la classifica degli scalatori. A 62 chilometri dal traguardo ha preso corpo l’azione decisiva per il successo di giornata. Si sono avvantaggiati in 11: gli italiani Marco Frigo (Israel Premier Tech), Filippo Zana (Team Jayco AlUla), Filippo Fiorelli (VF Group Bardiani CSF Faizanè), Gianmarco Garofoli (Soudal Quick Step) e Christian Scaroni, i francesi Romain Bardet (Team Picnic PostNL) e Nicholas Prodhomme (Decathlon AG2R La Mondiale Team), gli spagnoli Carlos Verona e Pello Bilbao (Bahrain Victorius), l’olandese Bart Lemmen (Team Visma | Lease a Bike) e il tedesco Florian Stork. L’inedita salita di Dori, ultimo GPM sul percorso, è stata il teatro dei due episodi determinanti di giornata. Davanti, Verona ha salutato i compagni d’avventura, involandosi verso la più importante vittoria della sua dodecennale carriera. Dietro, nel plotone degli uomini di classifica, si è registrata la crisi di Roglic che ha perduto un minuto e mezzo in classifica generale, precipitando al decimo posto a 3’53” da Del Toro.

Domani la corsa osserverà il terzo e ultimo giorno di riposo. Sarà un passaggio fondamentale in quanto quattro delle successive cinque tappe saranno di alta montagna. Martedì si riprenderà con la tappa regina, lungo i 203 chilometri da Piazzola sul Brenta a San Valentino Brentonico infarciti da 4.900 metri di dislivello.