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Giro d’Italia 2025: la resurrezione Del Toro

Immagine di copertina
Credit: AGF

La maglia rosa Isaac Del Toro (UAE Team Emirates XRG) ha vinto la diciassettesima tappa del 108° Giro d’Italia che ha portato i corridori da San Michele all’Adige a Bormio, lungo 155 chilometri, conditi da 3.800 metri di dislivello. Il vincitore del Tour de l’Avenir 2023 ha completato il percorso in 3h58’48” alla media di 38.944 km/h, anticipando di quattro secondi i due compagni di fuga: il francese Romain Bardet (Team Picnic Post NL) e l’ecuadoriano Richard Carapaz (EF Education Easy Post). Il 21enne di Ensenada ha così allungato nuovamente una graduatoria uscita rattrappita dalla frazione di ieri. Ora può vantare un vantaggio di 41” sul campione olimpico in linea di Tokyo con l’inglese Simon Yates (Visma Lease a Bike), sceso in terza posizione, distante 51”.

La frazione odierna ha ricalcato al 95% quella di ieri. L’unica differenza è stata la mancato vittoria di uno degli attaccanti della prima ora anche se la piazza d’onore di Bardet ha parzialmente spiegato il corso degli eventi. In partenza, a dare fuoco alle polveri è stata la maglia ciclamino Mads Pedersen (Lidl Trek), desideroso di assicurarsi i punti in palio al traguardo volante di Cles dopo 23 chilometri. Sull’abbrivio di questo allungo si sono trovati in avanscoperta in 39, scesi, in seguito, a 25 durante l’ascesa al Passo del Tonale. In vetta è passato per primo Lorenzo Fortunato (XDS Astana Team), ormai irraggiungibile in maglia azzurra. La corsa si è, poi, infiammata sul Mortirolo, affrontato dal versante di Monno, quello meno temibile. Il plotone dei battistrada si è frantumato, con il portoghese Alfonso Eulalio (Bahrain Victorious) primo al GPM davanti a Fortunato. Tra gli uomini di classifica s’è registrato il crollo di Antonio Tiberi (Bahrain Victorious). A 1.500 metri dal passaggio al GPM è scattato Giulio Pellizzari (Red Bull Bora Hansgrohe) cui è andato dietro Carapaz. Del Toro e Yates, in apparente difficoltà, non hanno risposto. L’ecuadoriano è transitato in vetta con 14” sulla maglia rosa che, però, non ha avuto difficoltà a rintuzzare l’attacco nella successiva discesa grazie al rientro di ben tre compagni di squadra.

Nel falsopiano verso Bormio ha avuto luogo la lenta ma inesorabile rimonta del gruppo. La UAE, vedendo Del Toro rinfrancato, ha preso il comando delle operazioni riducendo drasticamente il margine a soli 28” all’imbocco della salita delle Motte ai meno 12 dal traguardo. Tra i battistrada, Bardet, consapevole dell’imminente ricongiungimento, è scattato solitario, sperando così di riuscire ad arginare il rientro dei big. Malauguratamente per il transalpino, la maglia rosa oggi ha voluto mandare un messaggio ai suoi avversari. Partito a 500 metri dal GPM, Del Toro, con Carapaz incollato a ruota, ha raggiunto il corridore di Brioude subito dopo il transito in vetta. Il trio, seppur con il francese passivo, è riuscito a guadagnare una decina di secondi sui rimanenti uomini di classifica. Non pago di quanto fatto, a due chilometri dall’arrivo, l’incontenibile messicano ha lasciato sul posto Bardet e Carapaz. Guidando la bicicletta con grande padronanza nel tortuoso finale, Isaac ha così conquistato la sua prima vittoria al Giro d’Italia, un successo il cui effetto sul morale potrebbe valere ancora di più dei secondi guadagnati sugli avversari.

Domani il Giro vivrà una giornata di tregua con la diciottesima tappa di 144 chilometri, interamente in Lombardia, da Morbegno a Cesano Maderno. Non ci sarebbe da sorprendersi se, causa la stanchezza che pervade il gruppo, non si assistesse neppure a un tentativo di fuga, dando per scontata l’inevitabile conclusione in volata.

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