Giro d’Italia 2025: vince Hoole sull’asciutto, la classifica si accorcia sotto la pioggia
Il campione d’Olanda Daan Hoole (Lidl Trek) ha vinto la decima tappa del 108° Giro d’Italia, una cronometro di 28.600 metri, nel cuore della Toscana, da Lucca a Pisa. Il 26enne di Zuidland ha coperto il percorso nel tempo di 32’30 alla media di 52,800 kmh. Al secondo posto si è piazzato il vincitore della prova contro il tempo di Tirana, l’inglese Joshua Tarling (Ineos Grenadiers), staccato di sette secondi, che ha preceduto il connazionale Ethan Hayter (Soudal Quick Step), giunto a 10″ dal vincitore. Il messicano Isaac Del Toro (UAE Team Emirates XRG) ha conservato la maglia rosa non senza qualche difficoltà. Ora può vantare in margine di 25″ sul suo capitano Juan Ayuso, con il sempre più positivo Antonio Tiberi (Bahrain Victorious) che ha consolidato il terzo posto in graduatoria a 1’01 dal leader. Sono rientrati prepotentemente in classifica anche Simon Yates (Visma Lease a Bike), ora quarto a 1’03, e Primoz Roglic (Red Bull Bora Hansgrohe), salito in quinta posizione a 1’18.

Proprio come nell’analoga prova contro il tempo disputata esattamente 44 anni fa sulla distanza di 36 chilometri, si è assistito oggi a due gare separate. I corridori partiti con l’asciutto si sono contesi la vittoria di giornata mentre gli uomini di classifica si sono confrontati per la graduatoria. Quel lontano 20 maggio 1980 trionfò il danese Jorgen Marcussen, che corse in condizioni ideali, ma fu Bernard Hinault, secondo sul traguardo sotto la pioggia, a festeggiare la conquista della sua prima maglia rosa. Oggi, tra i pretendenti al successo finale,
Roglic, distante 2’25” dalla maglia rosa in partenza, ha guadagnato 19″ su Ayuso, 38″ su Tiberi e 1’07” su Del Toro. Lo sloveno ha recuperato in parte il credito con la malasorte maturato domenica sugli sterrati, pedalando su strade decisamente meno bagnate di quelle che hanno trovato i suoi avversari.

Domani continueranno i fuochi d’artificio lungo i 186 chilometri della Viareggio-Castelnuovo ne’Monti. Ci sarà il ritorno, dopo 25 anni, della durissima ascesa ai 1623 metri del San Pellegrino in Alpe, piazzato a metà percorso, cui seguiranno le leggermente meno impegnative scalate a Toano e Pietra di Bismantova, quest’ultima a soli 5.000 metri dallo striscione finale. In particolare, sono attesi alla riscossa i tre grandi sconfitti di oggi: gli scalatori Giulio Ciccone (Lidl Trek), Richard Carapaz (EF Education Easy Post) ed Egan Bernal (Ineos Grenadiers). Domani sera dovremmo avere le idee più chiare sul destino di questo Giro d’Italia.