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Giro di Lombardia 2025: chi impedirà a Tadej di fare Scala reale?

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AGF

Dopo otto mesi d’attività senza soste, la stagione ciclistica 2025 è arrivata alle battute finali. Domani andrà in scena la quinta, nonché ultima, classica monumento del calendario: la corsa delle foglie morte. Il 119° Giro di Lombardia partirà alle 10.40 da Como per concludersi, dopo 241 chilometri massacranti, a Bergamo intorno alle 17.00.

Saranno ben 4.400 i metri di dislivello che i corridori dovranno superare lungo il percorso che ricalcherà le ultime edizioni degli anni dispari. Dopo 30 chilometri, la gara s’inerpicherà verso la Madonna del Ghisallo, prima salita di giornata. La successiva discesa porterà la corsa in provincia di Bergamo dove, in rapida successione, verranno affrontate quattro ascese: nell’ordine, la Roncola, 9,4 chilometri al 6,6% di pendenza media, Berbenno, 6,8 chilometri al 4,4%, Dossena e Zambla Alta. Dopodiché, si scenderà fino a Ponte Nossa, a poco più di 50 chilometri all’arrivo. Una breve tregua pianeggiante farà da preludio all’ultima asperità: il Passo di Ganda, il palcoscenico tanto amato dal campione del mondo sulle cui rampe, tanto in salita quanto in discesa, Tadej Pogacar (UAE Team Emirates XRG) ha costruito le sue due vittorie in terra orobica.

Fu proprio sul Ganda nel 2021 che, al suo esordio nella classica di chiusura, il fuoriclasse di Komenda staccò tutti i suoi avversari a metà salita per subire il rientro in discesa dell’enfant du pays Fausto Masnada, battuto poi nettamente in volata. Leggermente diverso fu il copione andato in scena due anni fa. Lo sloveno allungò a pochi metri dal passaggio in vetta, ampliando l’esiguo vantaggio con una picchiata perfetta su Nembro e arrivando a Bergamo con un margine di 52” sul sondriese Andrea Bagioli. Nell’improbabile caso che il Ganda non risultasse decisivo, resterà, ai meno sei dal traguardo, il dentello di Colle Aperto che, da Porta San Lorenzo, porterà i corridori verso la città alta attraverso un arcigno tratto iniziale in pavè. Dopodiché, sarà solo discesa fino allo striscione dell’ultimo chilometro prima della tradizionale conclusione in Via Roma.

Pogacar ci ha ormai abituato ad aggiornamenti continui dei libri d’oro della storia del ciclismo. Tuttavia, una sua vittoria domani avrebbe un valore assoluto senza precedenti, posto che nessuno, Eddy Merckx compreso, ha mai vinto per cinque volte consecutive una classica monumento. Difficile pensare, quindi, che, a meno di qualche imprevisto, la maglia iridata fallirà questa missione. L’unico ostacolo consistente per Tadej lo dovrebbe fornire Remco Evenepoel, nella sua ultima grande gara con la maglia della Soudal Quick Step. Il fiammingo, almeno nelle prove in linea, sta venendo sempre più confinato nel ruolo che fu di Felice Gimondi mezzo secolo fa. Il forfait dell’abruzzese Giulio Ciccone (Lidl Trek), onorevole terzo a Como nell’ultima edizione, fa svanire le speranze degli azzurri di essere protagonisti.Al contrario, tenteranno di dire la loro l’imprevedibile ecuadoriano Richard Carapaz (EF Educatio Easy Post), l’effervescente inglese Thomas Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team) e il tedesco Florian Lipowitz (Red Bull Bora Hansgrohe), sorprendente terzo all’ultimo Tour de France. Verrà seguito, infine, con grande curiosità il debutto del diciannovenne francese Paul Seixas (Decathlon AG2R La Mondiale) che tanto bene ha fatto, sulle strade di casa, conquistando il terzo posto al recente campionato europeo.

Le condizioni atmosferiche si annunciano favorevoli. Ergo, mettendo da parte per domani le foglie morte, non resta che prepararsi a vivere un’altra splendida giornata di grande ciclismo.

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