Rai, l’inedita maggioranza di centrodestra che sta salvando Carlo Fuortes
Anzaldi come suo solito non le manda a dire: “I consiglieri Pd e M5s votano contro l’Ad Rai Fuortes sulla competenza più importante del Cda, il bilancio: una vera e propria sfiducia al vertice aziendale scelto dal presidente Draghi. È un attacco al premier? Qualcuno da Pd e M5s spiegherà?”. “Votare contro il budget – prosegue Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai – è un atto aziendale grave, che non può certo essere motivato dalla semplice contrarietà allo stop all’edizione flash notturna della Tgr”. L’unica cosa certa è che nel consiglio di amministrazione di viale Mazzini si è formata un’inedita maggioranza di centro-destra che sta letteralmente salvando l’amministratore delegato Carlo Fuortes. Senza i voti del centrodestra sarebbe già stato colpito e affondato. Il budget 2022, infatti, è stato approvato dal Cda Rai con tre voti contrari, quello di Francesca Bria, Alessandro Di Majo e Riccardo Laganà. Vale a dire che è stato approvato solamente grazie ai voti dei consiglieri di centro-destra che hanno votato assieme all’amministratore delegato Fuortes e alla presidente Soldi. In Rai è nato un inedito asse Lega-Forza Italia.
Filippo Nanni lascerà Rai news per andare a fare il vice direttore al Giornale radio con Andrea Vianello mentre Simona Sala sceglie un nuovo vicedirettore per il TG3: si tratta di Alessandra Carli.
Ancora tutta da risolvere la questione TGR (Fuortes insiste con i tagli: secondo lui così facendo si risparmierebbero ben 6 milioni di euro l’anno). Nel frattempo ha dato massima copertura al direttore della testata Casarin: “Bocciare il piano significa bocciare l’intero CDA” ha spiegato l’Ad. Ed è congelata la situazione al vertice con i due condirettori Pacchetti e Fontana (non controfirmati da Fuortes a differenza di quanto accaduto con tutti gli altri Tg). Casarin, il direttore della testata, sceglierebbe volentieri di tenersi solamente Pacchetti (d’altra parte la nomina dei più stretti collaboratori secondo il contratto giornalistico spetta proprio al direttore) ma il PD insiste sull’Ad per dare la condirezione unica a Fontana. La soluzione al rebus non è ancora stata trovata e presto si dovrà votare il piano editoriale.
Fabrizio Ferragni è stato nominato direttore di Rai Italia, già Rai International. Secondo indiscrezioni raccolte da Tpi, però, la presidente Soldi si sarebbe astenuta mentre Bria e Laganà avrebbero votato contro.
Lunedì cominceranno le riunioni dei direttori di genere. Orfeo (che in questi giorni non è presente a viale Mazzini) ha già scelto i suoi vice: in pole position ci sono Sallustio, Elsa di Gati, Infante e Corsini. Per quanto riguarda le deleghe l’ex direttore del Tg3 dovrebbe riuscire ad ottenere quella di Agorà (in molti però fanno notare che non c’è mai stato grande “feeling” con Luisella Costamagna) ma non quella di Unomattina e La vita in diretta. Orfeo, inoltre, dovrebbe ottenere le deleghe anche di Report, programma che si è spesso occupato di Matteo Renzi. La cosa sta già facendo molto discutere ai piani alti di viale Mazzini visto che fu proprio Matteo Renzi a volere Mario Orfeo alla direzione generale della Rai.