Pippo Baudo morto, le cause della morte del conduttore
Pippo Baudo morto, le cause della morte del conduttore
Quali sono le cause della morte di Pippo Baudo? Il re dei presentatori è morto oggi, 16 agosto 2025, a 89 anni. Un gigante della tv italiana, l’ultimo dei grandi del piccolo schermo. Classe 1936, il suo nome è sinonimo di televisione. Nel corso della sua attività ha condotto numerose edizioni di varietà come Settevoci, Canzonissima, Domenica in, Fantastico, Serata d’onore, Novecento e il Festival di Sanremo, di cui detiene il record di ben 13 conduzioni tra il 1968 e il 2008. È anche stato direttore artistico della manifestazione in sette delle tredici edizioni condotte. Ma quale sono le cause della morte del conduttore? Era malato da tempo, anche se smentiva le voci sull’aggravamento del suo stato di salute. Baudo si è spento serenamente – a quanto apprende l’Ansa – in ospedale, al Campus Biomedico di Roma, circondato dagli affetti delle persone più care e con il conforto dei sacramenti. L’ultima apparizione pubblica risale alla festa per i 90 anni di Pierfrancesco Pingitore, qualche mese fa, sorridente anche se in sedia a rotelle immortalato in vari scatti contornato da tanti amici.
Nato a Militello in Val di Catania il 7 giugno 1936, Pippo Baudo ha conquistato l’affetto del pubblico con Settevoci (1966-70) e Canzonissima (1972-73), raggiungendo poi il grande successo negli anni Ottanta con programmi come Domenica in (1979-85, 1991-92), Fantastico (1984-86 e 1990), Serata d’onore (1983, 1986) e numerose edizioni del Festival di Sanremo (1968, 1984-85, 1987, 1992-96, 2002-03, 2007-08). Dal 1987 al 1988 è stato direttore artistico di Canale 5, per tornare poi alla Rai: prima su Raidue con una serie di Serata d’onore (1989), poi su Raiuno con Gran Premio (1990), Varietà (1991), Luna Park (1994-96), Papaveri e papere (1995), Mille lire al mese (1996). Dal 1989 al 1997 è stato direttore artistico (e dal 2000 presidente) del Teatro Stabile di Catania, nel 1994 ha assunto la direzione artistica della Rai, fino alle dimissioni del maggio 1996.
In seguito, rientrato a Viale Mazzini, ha condotto i programmi Giorno dopo giorno (1999, divenuto nel 2000 Novecento. Giorno dopo giorno), Passo doppio (2001), Il Castello (2002-2003) e nuovamente Domenica in (2005-10). Nel 2010 ha condotto su Raitre Novecento, e nel 2012 il programma in prima serata Il viaggio, riconfermato per una seconda edizione l’anno successivo. Ha raccontato la sua lunga carriera nell’autobiografia Ecco a voi. Una storia italiana, scritta nel 2018 con Paolo Conti e ha condotto Sanremo giovani. Nel 2021 è stato insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Dopo Mike, Corrado, Tortora, Vianello, l’addio a un altro straordinario gigante della tv. Tanti i grandi personaggi da lui lanciati: Al Bano, Barbara D’Urso, Loretta Goggi, Eros Ramazzotti, Laura Pausini, Andrea Bocelli, Giorgia, Irene Grandi, Michelle Hunziker, Gigi D’Alessio, Anna Tatangelo, Fabrizio Moro e Bianca Guaccero.