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Lelio Luttazzi: malattia e cause della morte dell’artista ricordato a Domenica In

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Lelio Luttazzi: malattia e cause della morte dell’artista ricordato a Domenica In

Quali sono state la cause della morte di Lelio Luttazzi, il grande artista ricordato oggi, 21 maggio 2023, a Domenica In? Malato da tempo di una neuropatia periferica che si è aggravata tre mesi prima, muore per complicazioni la notte dell’8 luglio 2010 a 87 anni di età, nella sua casa di Trieste. Dopo una cerimonia privata, il corpo è stato cremato e le ceneri disperse nel mare del golfo della città giuliana, dalla sua barca chiamata “Oblomov”.

Chi era

Abbiamo visto le cause della morte di Lelio Luttazzi, ma cosa sappiamo su di lui? Lelio (Trieste, 27 aprile 1923 – Trieste, 8 luglio 2010) è stato un pianista, attore, cantante, direttore d’orchestra, showman, conduttore televisivo, radiofonico, scrittore e regista italiano. Figlio di Sidonia Semani (maestra elementare a Prosecco) e Mario Luttazzi, rimane, a soli tre anni di età, orfano di padre, morto nel 1926 di tubercolosi. La madre si stabilisce nel 1929 a Prosecco dove riprende a lavorare e, durante le elementari, è allievo della madre nella scuola elementare del paese, unico italiano in una classe di sloveni; in seguito, parlando della sua infanzia, si definirà un bambino triste e pessimista, a causa dei suoi problemi familiari.

Riceve la prima formazione musicale da don Križman, parroco di Prosecco, che gli impartisce lezioni di pianoforte per alcuni mesi nella canonica del paese. Dopo la scuola media inferiore s’iscrive al liceo Petrarca di Trieste, dove instaura una grande amicizia con un suo compagno di classe, Sergio Fonda Savio, nipote di Italo Svevo. Incominciano anche in questo periodo i dissidi ideologici con la madre, che è una fascista convinta mentre Luttazzi si avvicina all’antifascismo.

Durante la seconda guerra mondiale s’iscrive all’Università di Trieste alla facoltà di giurisprudenza, sostenendo soltanto due esami poiché incomincia a suonare il pianoforte a Radio Trieste e a comporre le sue prime canzoni. Nel 1943, con alcuni suoi compagni di università, si esibisce al teatro Politeama in veste di direttore d’orchestra, per aprire il concerto di Ernesto Bonino, cantante torinese molto noto all’epoca, che rimane colpito da Luttazzi, al punto da chiedergli, al termine dello show, di comporre una canzone per lui; Lelio accetta l’invito inviandogli una sua composizione, Il giovanotto matto, che nello stesso anno Bonino incide e che diviene un grande successo. Da qui parte la grande carriera dell’artista ricordato oggi a Domenica In.

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