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Home » Spettacoli

Fedez nella bufera per alcune battute sulle donne disabili: “Vogliono essere sco**te”

Immagine di copertina

Fedez nella bufera per le battute sulle donne disabili a Muschio Selvaggio

Muschio Selvaggio è un podcast condotto da Fedez e Luis Sal. Cercandolo online viene descritto come un programma “dedicato a temi di cultura e società con ospiti diversi a ogni puntata” e “caratterizzato da momenti di approfondimento, serietà, gioco e imprevedibilità”. La puntata numero 104 si intitola “Chiacchiere fra disabili con Emanuel”. L’ospite è stato Emanuel Stoica, giovane tiktoker disabile malato di Sma, l’atrofia muscolare spinale.

S&D

Emanuel inizia col raccontare che la sua dottoressa, nel momento in cui gli venne diagnosticata la patologia, gli diede 18 mesi di vita: “Sono ancora qua, lei probabilmente sarà sotto terra”. Fedez ride e manda a quel paese la dottoressa di Emanuel.

La puntata è stata interamente caratterizzata da battute – spesso andate molto oltre – sulla disabilità. Fino al punto da far sorgere il dubbio allo stesso Fedez su quale sia il limite da porsi: “Il limite è lui (Emanuel, ndr)”.

Nel corso della puntata dedicata alla disabilità da ospite e conduttori sono stati toccati diversi aspetti, dai sussidi alla sfera sessuale. Temi importanti, che sono stati banalizzati e distorti, raccontati male o non raccontati affatto. Arrivando a essere offensivi nei confronti di chi è disabile.

Fedez si è definito “diversamente abile a non interrompere gli altri” o ancora “uno che non è bravo in matematica è diversamente abile”. Battute? Forse, ma essere disabili significa altro. E a farglielo notare è proprio il collega Luis Sal: “Però essere disabili significa che non si può guarire, l’ho cercato sul dizionario prima della puntata”, ha detto. “Non proprio”, ha chiosato Emanuel.

Poi si è passato al tema dei sussidi: “Figa, hai la 104, mica male”, ha detto il tiktoker in studio. “Io prendo più di un lavoratore medio in Italia. Molti mi scrivono “mio padre si spacca la schiena ogni giorno e prende meno di te”. Mi spiace, forse potrebbe avere la 104 anche lui con la schiena spaccata”. Il paradosso avrebbe potuto essere interessante, se affrontato in maniera diversa. In Italia gli stipendi sono spesso troppo bassi, in moltissimi casi si lavora ancora in nero, in condizioni di sfruttamento, sottopagati. Paragonare tale condizione alla pensione d’invalidità – augurandogliela, peraltro – non solo è offensivo per entrambe le categorie di riferimento, ma anche riduttivo e banalizzante.

L’offesa all’assistente sessuale

Un altro passaggio del podcast è stato quello relativo all’assistente sessuale, che è stata definita da Emanuel come “una escort gratuita pagata dallo Stato”. Al di là dell’innumerevole numero di volte in cui sia Fedez che Luis abbiano detto la parola “puttana” nell’arco di 5 minuti, è errato parlare dell’assistente sessuale come una “escort”. Peggio se a farlo è un disabile.

Il nome corretto è Oeas (operatore all’emotività, all’affettività e alla sessualità) e quello di cui si occupa non è minimamente paragonabile al sexworking. L’Oeas si occupa principalmente di educare alla sessualità la persona disabile, attraverso un percorso soprattutto psicologico-emotivo. Accompagnandola alla scoperta delle proprie emozioni ed esigenze fisiche, ma non pratica un rapporto sessuale. Prepara la persona disabile a sapere gestire un incontro con una donna (o un uomo, in caso di donna con disabilità) senza paura e, ancor prima, a trovare il “coraggio” di chiedere di uscire insieme.

“Parliamo delle donne disabili che vogliono essere scopate”, ha detto poi Fedez. “Almeno non devi dire loro di stare ferme”, ha risposto Emanuel. Un’ironia offensiva che arriva al suo apice, dopo le innumerevoli battute di poco gusto andate avanti per tutto il corso della puntata del podcast.

“Cosa diresti a una ragazza senza gambe né braccia?”, chiede Emanuel a Fedez a mo’ di indovinello. “Giochiamo a Twister?”, risponde Fedez. “Belle tette”, è la soluzione di Emanuel. Insomma, che la puntata sarebbe stata svuotata di senso si intuiva fin dai primi minuti di registrazione.

Che Fedez, con i suoi milioni di follower, abbia condotto una puntata su un tema tanto delicato come la disabilità in modo così superficiale lascia perplessi. Forse. Che una persona disabile, con una certa notorietà sui social, avalli un certo tipo di narrazione ancora di più. Hanno sprecato l’occasione di fare approfondimento (quello vero) su una tematica poco trattata, non solo facendo disinformazione (come nel caso dell’assistente sessuale paragonata a una escort), ma anche banalizzando e prendendo in giro, ancora prima che facendo sana ironia, tutte le persone disabili.

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