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Home » Spettacoli

Angela Lucanto, la storia vera che ha ispirato la fiction “L’amore strappato”

Immagine di copertina
la copertina del libro "Rapita dalla giustizia" (Rizzoli, 2009) di Angela Lucanto, Maurizio Tortorella e Caterina Guarneri

La fiction con Sabrina Ferilli è ispirata al libro “Rapita dalla giustizia”, scritto dalla protagonista della vicenda, Angela Lucanto, con i giornalisti Maurizio Tortorella e Caterina Guarneri

Una falsa accusa di pedofilia, un’infanzia rubata, e un’identità ritrovata tra mille difficoltà. Sono questi gli ingredienti della vera storia di Angela Lucanto, allontanata dalla famiglia quando aveva sei anni a causa di un sospetto nei confronti del padre, poi rivelatosi sbagliato, e data in adozione a una nuova famiglia, cui non ha mai sentito di appartenere.

S&D

Alla storia di Angela è liberamente ispirata la fiction L’amore strappato, con protagonista Sabrina Ferilli, in onda su Canale 5 da domenica 31 marzo (qui la trama della fiction, qui il cast). Ma prima ancora, la sua storia è stata raccontata nel libro “Rapita dalla giustizia”, scritto dalla protagonista della vicenda, con i giornalisti Maurizio Tortorella e Caterina Guarneri.

Angela Lucanto libro: Rapita dalla giustizia

La famiglia Lucanto, il padre Salvatore, la madre Raffaella e due figli, Angela e Francesco, vive a Milano. La loro vita cambia quando il padre viene accusato da una cugina 14enne di Angela di aver commesso degli abusi, sia nei suoi confronti sia nei confronti della stessa Angela.

Il 24 novembre 1995 la bambina, che ha solo sei anni, viene prelevata da scuola da un’assistente sociale e due carabinieri, e condotta in un Istituto di Milano gestito dal Cismai (Centro Italiano contro il Maltrattamento e l’abuso dell’Infanzia). Quando Angela grida e chiede dei propri genitori, l’assistente sociale le risponde con una bugia: “Stai serena i tuoi genitori sanno tutto”.

Alcuni mesi dopo, nel 1996, il padre di Angela, Salvatore, viene arrestato e processato per presunti abusi sulla figlia e la cugina.

Angela sa che si tratta solo di una menzogna, è certa dell’amore di suo padre. Ma nessuno le crede, e inizia quello che lei stessa definisce nel libro “un calvario di interrogatori, esami e test psicologici” con cui gli assistenti sociali “tentano di estorcerle l’orribile confessione”.

Dopo l’arresto del padre, ad Angela viene fatto capire che l’unico modo per rivedere almeno la madre è di accusare il padre.

Al termine del processo lui viene condannato a 13 anni di reclusione e finisce in galera, mentre lei viene affidata a un orfanotrofio. Per quasi due anni non le viene consentito di vedere i propri genitori.

Due anni dopo, il padre di Angela viene assolto in appello – e successivamente in Cassazione con sentenza definitiva – ma a quel punto è troppo tardi: il Tribunale dei minori ha ritenuto Angela adottabile e ha tolto la patria potestà alla famiglia.

La mamma di Angela, Raffaella Lucanto, è disperata e decide di incatenarsi fuori dalla struttura dove vive la figlia. Come unico risultato, Angela viene trasferita a Genova, in una struttura per l’infanzia dove la bambina deve sottostare a regole molto rigide e dove gli assistenti sociali le raccontano altre bugie, come quella che i suoi genitori naturali sono morti o che l’hanno abbandonata.

“Ricordo tutto”, ha detto Angela intervenendo con un video-messaggio alla presentazione della fiction. “Ricordo le pressioni psicologiche che ho subito in quegli anni. Ricordo le mie parole che non venivano ascoltate. Mi volevano convincere che ero stata dimenticata dai miei genitori. Ricordo il trattamento subito nella casa famiglia, con castighi esagerati. Un esempio? Io ero intollerante al lattosio, ma mi veniva dato per forza. Ho superato il trauma solo dopo essere tornata a casa”.

Un giorno la direttrice dell’istituto chiama Angela e le dice che è stata adottata.

La bambina viene affidata a una nuova famiglia, che ha già tre figli, due adottati e uno naturale.

Ma con loro Angela non si trova bene e continua a pensare ai ricordi, deboli ma presenti, della prima infanzia vissuta con la mamma, il papà ed il fratellino.

Dovranno trascorrere ancora dieci anni prima che Angela sappia che i suoi genitori sono ancora vivi e che la stanno cercando: ormai è quasi maggiorenne quando viene rintracciata e trovata, in spiaggia ad Alassio, dalla sua famiglia naturale.

Temendo di provocare un nuovo shock emotivo alla figlia, i genitori la osservano a lungo da lontano, poi le fanno recapitare una lettera dal fratello, con delle foto che la ritraggono assieme a loro prima della dolorosa separazione.

Nonostante il giudice consigli ad Angela di aspettare sei mesi nella famiglia adottiva, attendendo la maggiore età, la ragazza decide di ricongiungersi subito ai suoi genitori naturali, diffidando dallo Stato che le ha rubato l’infanzia e l’adolescenza, insieme alla famiglia.

Angela Lucanto oggi

Oggi Angela ha 29 anni. Si è sposata nel 2015 ed è diventata da poco mamma.

Dopo essere tornata con la sua famiglia naturale, Angela ha raccontato ai giornalisti Maurizio Tortorella e Caterina Guarneri la sua vera storia, che è stata pubblicata nel libro del 2009.

“Subito dopo l’assoluzione del marito, Raffaella, così si chiama la madre nella realtà, venne a Panorama, dove Tortorella lavorava, e in seguito anche io, per denunciare l’ingiustizia subita dalla sua famiglia e poter riavere la figlia”, spiega Caterina Guarneri, che ha collaborato alla fiction. “Il caso colpì tutti allo stomaco. Questa storia andava raccontata, e noi lo abbiamo fatto insieme con Angela quando è tornata”.

La serie televisiva, invece, modifica alcuni dettagli. “Per esigenze televisive sono stati fatti alcuni cambiamenti”, racconta la Guarneri. “La fiction, per esempio, è ambientata a Roma. Cambiano i nomi e alcune fasi particolarmente drammatiche sono state stemperate”.

“Quello che Angela ha passato in quegli anni lontana da casa, la mamma lo ha scoperto leggendo il libro, mentre il padre non ha ancora trovato il coraggio di leggerlo”, conclude la giornalista.

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