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Divisioni ortodosse

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Chiese e potere in Ucraina (e in Russia)

Ecco la seconda “ospitata” in questo spazio (la prima qui). Questa volta trattiamo di chiese in Ucraina.

Sotto il profilo religioso la situazione ucraina è complicata e difficile, con fratture evidenti tra comunità cristiane aventi la stessa origine, osservanti le stesse pratiche e professanti lo stesso stile di vita. Ma con aderenze politiche diverse, difficilmente conciliabili.

Tra leggende e verità storiche avallate da documenti coevi, il dato importante ed incontestabile che emerge è che Kiev sia stata realmente la culla della cristianità ortodossa russa, cristianità che poi è stata esportata un po’ dappertutto nelle immensità dell’Eurasia, fino all’Oceano Pacifico e alle freddissime terre polari, o alle lande di Khiva e Bukhara, portata da cosacchi armati di fucile e aratro, mercanti, asceti e topografi ovunque ci fosse terra da conquistare, esplorare e colonizzare.

L’eredità storica degli ucraini attuali vede un’attiva presenza di questo passato di culla di civiltà e preservazione, lungo i secoli, dell’Ortodossia cristiana. La quale, però si declina in varie amministrazioni ecclesiastiche, che sostengono i diversi attori politici dell’attuale crisi, oltre che a coesistere con fedi diverso tipo.

Vi sono pertanto, in Ucraina, tre Chiese ortodosse principali e molte altre minori. Un numero cospicuo (circa 4 milioni) di uniati, ovvero di cattolici di rito greco, presenti soprattutto nell’occidente dell’Ucraina, vide la propria Chiesa perseguitata e chiusa dalle autorità sovietiche nel 1945 e riabilitata soltanto nel 1987. Grazie a ciò, è diventata una vera e propria “Chiesa della diaspora”, con numerose rappresentanze istituzionali in molti paesi occidentali. Persecuzioni ai danni degli uniati ucraini furono compiute in alcuni periodi anche dal governo zarista, che obbligava i greco-cattolici al battesimo, incorporandone i beni ecclesiastici, nella Chiesa Ortodossa Russa, fino ad una prima soppressione nel 1839 e ad una successiva nel 1875. Dopo la prima guerra mondiale, molti greco-cattolici ucraini si trovarono ad essere cittadini di altri stati ma, quando il territorio che abitavano divenne parte dell’Unione Sovietica, dopo la seconda guerra mondiale, i beni vennero di nuovo incorporati dalla Chiesa Ortodossa Russa e clero e fedeli si trovarono a vivere in clandestinità per lunghi anni, godendo del supporto dei correligionari della diaspora ucraina greco-cattolica ma duramente perseguitati dal regime sovietico, che avevano strenuamente combattuto nei decenni precedenti.

Dopo il 1989 la Chiesa greco-cattolica cercò di riprendersi i propri beni alienati, e ciò portò a violente tensioni tra gli ucraini uniati e i fedeli ortodossi e a una rottura di relazioni tra il Vaticano ed il Patriarcato Ortodosso di Mosca. Non sono mancate tuttavia, negli ultimi anni, anche delle scissioni all’interno di questa Chiesa.

La Chiesa Greco-Cattolica Ucraina quindi, per tradizione e vicende storiche, si trova nell’attuale campo filo-occidentale, così come si trovano nello stesso campo i cattolici di rito latino ucraini, in buona parte di origine polacca, anch’essi in numero ragguardevole (circa 4 milioni di persone).

Anche il numero degli aderenti alle Chiese protestanti, che sono prolificate in Ucraina dopo il 1989 è abbastanza cospicuo. I Testimoni di Geova, ad esempio, sono circa 250.000, mentre i Battisti circa 150.000 e i membri delle altre confessioni potrebbero superare le 250.000 unità. Interessante è notare come l’attuale presidente (ed ex dirigente della SBU, il servizio segreto ucraino, oltre che propagandista comunista di Stato tra il 1987 ed il 1990) Oleksandr Turchynov, del partito della Timoshenko, Batkivshchyna (Madrepatria), sia anche un pastore battista.

Un’altra Chiesa ortodossa ucraina che si è schierata apertamente per il campo anti-russo è la Chiesa Ortodossa Autocefala di Ucraina (presente istituzionalmente in vari Paesi, tra i quali l’Italia), che è seguita da circa 3 milioni di fedeli. E’ una Chiesa nazionale ucraina indipendente, nata per la prima volta nel 1917 e fortemente contraria a Mosca e, durante la seconda guerra mondiale, ha sostenuto i tedeschi in funzione anti-russa e, conseguentemente, dopo la vittoria sovietica, è stata sciolta ed i suoi membri perseguitati e giustiziati. E’ stata rifondata ex-novo nel 1990 ed è diventata una forte realtà, specialmente nella parte occidentale dell’Ucraina.

Con forti frizioni verso il Patriarcato Ortodosso di Mosca, è anche l’altra grande Chiesa ucraina, nata nel 1992: la Chiesa Ortodossa Ucraina-Patriarcato di Kiyv, che ha un numero di fedeli superiore a quello della Chiesa Ortodossa Autocefala, e sembra essere stata ben sostenuta, fin dalla sua fondazione, da numerosi elementi nazionalisti e formazioni para-militari ucraine.

La Chiesa Ortodossa Ucraina aderente al Patriarcato di Mosca è attualmente, l’unica Chiesa ortodossa ucraina ad avere il riconoscimento di tutte le altre Chiese ortodosse orientali ed è presente in maniera maggioritaria soprattutto nelle regioni abitate da russofoni. Conseguentemente è la Chiesa alla quale aderiscono gli ortodossi ucraini con simpatie verso la Russia.

Giuseppe Cossuto

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