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“Ma quale antipolitica, io ex comunista oggi 80enne del Pd voto Sì e ne sono convinto, non c’è altro tempo da perdere”

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“A oltre 80 anni non ho più tempo per attendere i ritardatari! Altro che antipolitica, la mia scelta per il “Sì” è una convinta e consapevole scelta politica!”. Maurizio Davolio ha l’aria gentile di chi è una vita che si interessa alla politica, ma senza urlare. Lo incontriamo a Modena, alla Festa dell’Unità del partito Democratico ed è uno dei tanti militanti che voterà “Sì” il 20 e 21 settembre per il Referendum sul taglio dei parlamentari.

Quella linea del “Sì” che è la stessa indicata dal segretario Dem Nicola Zingaretti dopo la direzione nazionale, ma che Maurizio dice “di scegliere consapevolmente e non per una decisione dall’alto”.

“Tutto il vecchiume – spiega a TPI – del conservatorismo e ideologismo di destra, liberal e di sinistra si è scatenato per il “No”, elencando decine e decine di motivazioni in contraddizione tra loro. Invece a me ne serve uno solo con cui motivo in modo chiaro, netto e deciso il mio voto per il “Sì”. Se vince il “No” non cambierà mai niente, nonostante le promesse che fanno. È un già visto nel 2016: non cambieranno il rapporto tra istituzioni e cittadini, tra parlamento e eletti”.

Secondo il militante, “sono 50 anni che esistono le Assemblee regionali, che già la loro nascita avrebbe richiesto serie e radicali modifiche dei ruoli delle camere e della loro composizione numerica. E vogliono farci aspettare ancora? Ora basta!”.

Maurizio ha una risposta a tutte le le critiche provenienti da chi voterà “No”: “La scelta del taglio dei parlamentari mette in pericolo la democrazia? Baggianata! La democrazia è in pericolo quando non riesce a cogliere, capire e tradurre in realtà la domanda di cambiamento dei cittadini e ad innovare o ridurre i modi e i tempi per legiferare. E a chi dice che se vince il “Sì” sarà una riforma monca, che il taglio da solo non basterà, risponde: “Saranno costretti a cambiare, a fare quello che manca!”.

L’80enne è indignato soprattutto da chi “ha la memoria corta”: “Il ridicolo, il tragico, è che una parte di questo schieramento per il “No”, dicendo che non è una riforma completa, è la stessa che ha invitato a votare “No” anche nel 2016 , promettendo in caso di una loro vittoria che avrebbero cambiato le cos.e Mentivano sapendo di mentire. E’ stato un inganno terribile che il paese sta ancora pagando. Questa volta non permettiamoglielo“, conclude.

Leggi anche: 1. Il taglio dei parlamentari non conta più, ora il referendum è solo per far cadere il governo o salvarlo / 2. Taglio dei parlamentari: ecco cosa prevede la riforma e come funziona il referendum / 3. Quando il taglio dei parlamentari piaceva a tutti. Da Bozzi a Renzi: i tentativi falliti di riforma

4. La politologa Urbinati a TPI: “Taglio dei parlamentari? Così il M5S favorisce la casta” / 5. Referendum: il PD alla ricerca di una difficile sintesi tra sostenitori del Sì e del No

Tutte le notizie sul referendum del 20-21 settembre

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