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Home » Politica

Altro che Fiorello e Amadeus: ecco i nomi che contano veramente in Rai (e che la politica vuole cambiare)

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Tempo di Sanremo, tempo di Rai, tempo di politica anche se Mario Draghi ha già fatto sapere a chi di dovere (cioè ai partiti) che della Rai si occuperà solamente a partire dal prossimo mese di aprile; vale a dire dopo che l’Ad Salini e il Presidente Foa avranno firmato il loro (poco esaltante) bilancio per il 2020. Intanto, esattamente come anticipato da TPI nelle scorse settimane si muove la politica che di prorogare gli attuali vertici di viale Mazzini (in maniera “mascherata” o meno) non ne vuole proprio sapere ed ha chiesto ai presidenti di Camera e Senato di accelerare con le procedure di rinnovo del Cda.

S&D

Al premier, peraltro, hanno già parlato di Rai Renzi e il Pd. Entrambi con l’ambizione di designare il nuovo Ad; il leader di Rignano (anche grazie ai buoni uffici di Lucio Presta) punterebbe su Nicola Claudio (storico Segretario del Cda e Presidente di Rai Cinema), il Pd su vari nomi secondo il classico schema delle correnti interne: Paolo Del Brocco (Ad di Rai Cinema), Tinni Andreatta (ex grande capo della Fiction, da poco uscita dall’azienda), Andrea Scrosati (ex Sky ora a Freemantle) il preferito di Zingaretti, che rappresenterebbe la “soluzione esterna”. È la “carta coperta” del Zinga nazionale.

Il presidente di viale Mazzini dovrebbe spettare al centrodestra e dopo l’anonima gestione di Marcello Foa (che peraltro nemmeno Salvini vorrebbe confermare) dovrebbe essere indicato o comunque gradito a Forza Italia.

Sono già iniziati a circolare nomi più o meno noti (a cominciare dai sempiterni De Bortoli, Mieli, Annunziata) ma il candidato forte potrebbe essere Mauro Masi, grand commis dal ricco curriculum, ex dg Rai (all’epoca contestato dalla sinistra, poi rimpianto) manager pubblico e, da poco, anche banchiere.

La Lega, oltre a mantenere il suo Consigliere in Cda, potrebbe puntare a Rai 1 candidando l’interno Marcello Ciannamea, ora capo dei palinsesti. I 5 Stelle potrebbero mantenere il Tg1 confermando l’attuale direttore, Giuseppe Carboni. La Meloni avrebbe comunque un posto in Cda confermando l’attuale consigliere Giampaolo Rossi.

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