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Malan (FdI): “No a nozze gay, la Bibbia diceva che l’omosessualità è un abominio”

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Fanno assai discutere le parole di Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato. Intervistato dalla trasmissione di Radio1 Un giorno da pecora, il senatore è tornato sulle ragioni che lo hanno spinto a passare da Forza Italia al partito di Giorgia Meloni: “Il motivo principale per cui sono passato a FdI? Ad esempio la posizione del governo Draghi sulla legge Zan, a cui io sono contrario”. Durante l’accidentato percorso parlamentare della legge contro l’omotransfobia Malan fu uno dei più duri oppositori, giustificando la sua contrarietà al Ddl Zan con la fede.

S&D

La chiesa valdese, però, di cui Malan fa parte, è favorevole ai matrimoni omosessuali: “Ma non abbiamo il dovere di obbedienza – ribatte il senatore – la chiesa Valdese è fondata sulla Bibbia e non sulla gerarchia”. L’ex Forza Italia trova rifugio nella Bibbia. Infatti, nonostante nel testo sacro non vi sia alcun riferimento ai matrimoni omosessuali, “c’è scritto di peggio – continua Malan – ed in modo anche più esplicito. Non sui matrimoni ovviamente, a cui nessuno aveva pensato duemila anni fa”. E cosa ci sarebbe scritto nella Bibbia su questo tema? “C’è scritto che l’omosessualità è un abominio, sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento”, spiega il senatore.

Parole che inevitabilmente hanno scatenato un polverone politico. Lo stesso esponente dem Alessandro Zan ha commentato: “Questa è anche la posizione di Giorgia Meloni e del primo partito di governo?”. Dura anche la reazione di Carlo Calenda: “Non so come qualificare queste esternazioni — dice il leader di Azione —. Personalmente le considero indegne e sintomo di una profonda ignoranza. Se le nostre regole derivassero dal vecchio testamento non saremmo molto diversi dai talebani. Per fortuna abbiamo avuto il Vangelo e lo Stato laico”. La neo-presidente di Azione Mara Carfagna ringrazia il senatore Malan “per aver spiegato perfettamente perché sono in Azione e non più con voi. Nel 2022 chi definisce l’omosessualità un abominio è fuori dal tempo e dalla storia”.

A parlare per il Movimento 5 Stelle è Barbara Floridia, capogruppo dei senatori pentastellati. Per la senatrice “come fa il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Lucio Malan, a non rendersi conto che accostare l’omosessualità alla parola abominio – qualsiasi sia la motivazione – è davvero sconcertante? I parlamentari di Fratelli d’Italia dovrebbero prendere le distanze da queste parole inqualificabili”.

Visto il polverone, Malan ha poi replicato: “Al conduttore della trasmissione che mi chiedeva come mai fossi contrario al ddl Zan, visto che la chiesa valdese di cui sono membro è favorevole, ho risposto che la chiesa valdese è fondata sulla Bibbia, che è molto severa sull’omosessualità. E su specifica richiesta del conduttore ho citato come esempio Levitico 18:22. La prossima volta, per evitare problemi di comprensione a chi mi ha attaccato, mi limiterò a citare il numero del versetto”. “Ricordo anche a tutti costoro, sempre pronti a parlare di laicità dello Stato, forse senza sapere di cosa parlano, che riconoscere giudizi morali di una religione, non significa volerli applicare per legge o non rispettare coloro che li infrangono. Il Cristianesimo – continua il senatore di Fdi – insegna proprio il contrario. Mi sono sempre battuto per la libertà religiosa, e per la libertà sessuale delle persone. Libertà che vanno garantite in Italia e promosse nel mondo. Spesso la sinistra se ne è dimenticata”.

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