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Ischia, polemiche sul decreto del 2018. Conte: “Sbloccammo una situazione ingestibile“. Renzi: “Fu un condono”

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Ischia, polemiche sul decreto del 2018. Conte: “Sbloccammo una situazione ingestibile“. Renzi: “Fu un condono”

“Quello del 2018 non era affatto un condono”. Dopo la tragedia di Ischia, costata la vita ad almeno 7 persone, Giuseppe Conte si difende dagli attacchi sul decreto Morandi approvato dal suo governo nel 2018, accusato di contenere una sanatoria per l’abusivismo a Ischia. “Ci trovammo davanti a un blocco totale”, ha detto ieri Conte, intervistato a “Mezz’ora in più” su Rai 3. “A Ischia ci trovammo con richieste di condono per circa 27mila abitazioni su circa 60mila totali nell’isola. Quindi occorreva accelerare pratiche impantanate ma non si è trattato di un condono e né ci fu alcuna deroga ai vincoli idrogeologici. Cercammo di sbloccare una situazione che era ingestibile ma senza derogare ad alcun vincolo”, ha assicurato.

S&D

“Dichiarazioni farneticanti”, secondo Matteo Renzi facendo riferimento al titolo dell’articolo 25 del decreto (“Definizione delle procedure di condono”) che invece ne “parla esplicitamente”. ”Giuseppe Conte si deve vergognare! Vergognare per il condono di Ischia e per aver chiuso l’unità di missione sul dissesto idrogeologico. Nel 2018 abbiamo chiesto a Conte di fermarsi! C’è un limite alla decenza: oggi lo ha sorpassato”, ha attaccato il leader di Italia viva. Duro anche Carlo Calenda, secondo cui “Conte ha fatto un condono pericoloso a Ischia e cancellato l’unità di missione ‘Casa Italia’ per l’unica ragione che l’aveva istituita Matteo Renzi. Entrambi gravi errori. Ma cercare a posteriori di prendere in giro gli italiani con eloquio stile azzeccagarbugli è anche peggio”.

Ad affiancare i leader centristi l’economista Carlo Cottarelli, eletto tra le file del Partito democratico.
“Quello fatto dal governo 5Stelle-Lega nel 2018 per Ischia fu l’ennesimo condono edilizio. Le carte parlano”, ha detto il senatore. “Non si può riscrivere la storia a piacere a seconda di come tira il vento. O siamo ancora al: ‘Questo lo dice lei?'”

Le critiche a Conte arrivano anche da sinistra. “Spiace precisare che l’art.25 del decreto Morandi del 2018 era nella sostanza un nuovo condono edilizio e che prevedeva al comma 1 bis la disapplicazione dell’art.32 comma 27 che riguarda proprio i vincoli idrogeologici, applicando invece la non condonabilità ai proprietari condannati per mafia, art.27 lettera a”, ha detto il leader dei Verdi e portavoce dell’alleanza Verdi-Sinistra, Angelo Bonelli.

Attacchi definiti uno “sciacallaggio politico e mediatico con pochi precedenti” dal Movimento 5 Stelle, che in una nota ufficiale ha ribadito la propria posizione. “Sostenere – come fanno alcuni organi di stampa – che il Governo Conte I ha dato vita a un condono a Ischia solo perché l’articolo 25 del decreto del 2018 è intitolato ‘definizione delle procedure di condono’ è strumentale e non fa onore al diritto a una corretta informazione dei cittadini”, ha sottolineato il partito, diventato la principale forza dell’opposizione secondo gli ultimi sondaggi. “In quella normativa non è stato introdotto nessun nuovo condono ma è stato stabilito solo un percorso per accelerare la definizione delle pratiche avviate da anni e per consentire risposte certe su domande relative a condoni decisi da precedenti Esecutivi. Secondo il M5s, “i condoni a Ischia sono stati approvati dai Governi Craxi e Berlusconi” mentre il governo Conte “nel 2018 si trovò di fronte l’emergenza dei terremotati e delle loro richieste di aiuto per la ricostruzione delle abitazioni”. “Di fronte a questa situazione emergenziale il Governo Conte I stabilì una cosa molto semplice, ossia che sulle procedure di condono risalenti ad anni e decenni precedenti lo Stato doveva velocizzare le risposte: un sì o un no ai cittadini in 6 mesi, nel rispetto dei vincoli (paesaggistici, idrogeologici etc.) esistenti”, ha ribadito il Movimento. “L’abusivismo dilaga con l’inerzia dello Stato e quello che è stato fatto nel 2018 è stato dire a Comuni e amministrazioni competenti di velocizzare le procedure e le risposte, anche negando – in caso di violazione dei vincoli – pratiche di condono avviate con le decisioni di altri Governi”.

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