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Home » Politica

Ministero per le disabilità, Iacopo Melio contro la Lega: “Salvini fa solo pietismo populista”

Immagine di copertina
Iacopo Melio e Matteo Salvini. Credit: Ansa

Iacopo Melio, consigliere regionale del Pd in Toscana che sta vivendo un difficile periodo a causa della positività al Covid, ha scritto una lettera a Repubblica, in cui ha espresso forti critiche sul ministero per le Disabilità istituito dal Governo Draghi e richiesto a gran voce dalla Lega di Matteo Salvini.

Qui alcuni estratti della sua lettera, in cui Melio spiega perché, a suo parere, l’istituzione di questo ministero non è affatto una buona idea:

“Quando non si sa dove pescare “punti tenerezza”, il tema disabilità viene estratto con quella rassicurante compassione mista a pietismo (e incapacità) da far sussultare anche un paralitico. […] Ministro della Disabilità: figura ad hoc, “per noi”, per ribadire l’esistenza di una categoria a parte, e dunque l’esigenza di provvedimenti “speciali” per persone “speciali”. Che poverini, i disabili coccolosi, aiutiamoli nel recinto loro, infilandoli in uno scompartimento, sia mai ambissero allo stesso trattamento degli altri cittadini.

E invece nessuna tutela è arrivata da Salvini, Meloni e compagnia. Non troverete un solo punto realizzato, di nessun programma specifico, del fantameraviglioso Ministero senza portafoglio (e quindi di pura propaganda strumentale). Solo un’antica discriminazione che continua a evidenziare differenze, anziché puntare ad una parità sostanziale con competenza e cognizione di causa. Per questo un ruolo simile è tanto inutile quanto dannoso, portandoci cento passi indietro sulla strada dell’inclusione, e fa orrore vedere la facilità con la quale viene riproposto facendo leva sul pietismo più populista. […]

Non smetteremo di ripeterlo: basterebbe che tutti i ministri tenessero di conto della disabilità quando, nel proprio settore, vengono realizzate nuove manovre, rendendole inclusive per tutti. Basterebbe ricordarsi di ogni diversità, non solo quella fisica, senza indossare guanti bianchi ma uno sguardo aperto e intersezionale, che non appiccichi etichette ma le combatta convintamente al punto da non vederle. Ma soprattutto, basterebbe sfruttare ciò che già esiste e funziona benissimo in un’ottica di uguaglianza: il ministero per le Pari Opportunità, ad esempio, perché di questo stiamo parlando, di persone che chiedono stessi diritti e non di specie in via d’estinzione da salvaguardare. Siamo persone e non dei panda”.

Leggi anche: Salvini difende disabile multato, Iacopo Melio: “Le regole sono uguali per tutti, anche questa è inclusione”

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