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Governo M5S-PD: per il ruolo di premier avanzano i nomi di Giovannini e Bray

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Entrano nel vivo le trattative per la formazione di un esecutivo giallorosso

Governo M5S-PD: per il premier si fanno i nomi di Bray e Giovannini

Entrano nel vivo le trattative tra M5S e il PD per la formazione di un nuovo governo con i nomi di Bray e Giovannini che avanzano prepotentemente per il ruolo di premier.

S&D

Dopo le consultazioni di ieri, giovedì 22 agosto, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dato cinque giorni di tempo ai due partiti per trovare un accordo di governo e tornare al Colle con un nome da proporre.

Un primo incontro tra i due partiti è previsto per oggi, venerdì 23, con il capo politico del M5S Luigi Di Maio e il capogruppo alla Camera Francesco D’Uva che incontreranno una delegazione del Partito Democratico, composta dai capigruppo Andrea Marcucci e Graziano Delrio e dai vicesegretari Andrea Orlando e Paola De Micheli. Tuttavia i contatti e le trattative tra i due partiti vanno avanti già da tempo.

Uno dei nodi da sciogliere è proprio quello del premier. I pentastellati, infatti, avrebbero proposto nuovamente il nome di Giuseppe Conte, ipotesi subito bocciata da Zingaretti che continua a chiedere “discontinuità” con il passato. In calo anche l’ipotesi Fico, che metterebbe in seria difficoltà il capo politico del M5S, che a quel punto sarebbe scavalcato da un avversario interno.

Ecco perché nelle ultime ore è tornata ad affacciarsi prepotentemente l’ipotesi del premier terzo, ovvero una personalità che sia equidistante dai due partiti. Dopo l’idea Cartabia (qui il suo profilo), nelle ultime ore sono cominciati a circolare con insistenza due nomi: quello di Enrico Giovannini e di Massimo Bray.

Il primo è un economista ed è stato ministro del Lavoro durante il governo Letta nonché ex presidente dell’Istat. Il secondo, invece, ha ricoperto il ruolo di ministro dei Beni Culturali, sempre nel governo Letta, e in passato è stato deputato del PD. Tuttavia, sarebbe una figura gradita ai 5 Stelle e soprattutto a Davide Casaleggio, che, all’annuale riunione di Ivrea in memoria del padre Gianroberto, ha voluto Bray come ospite e relatore.

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