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Paragone (ex M5S): “Sono l’unico del gruppo misto a non aver ricevuto una chiamata. Mi schifano”

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Governo, Paragone: “Non mi ha chiamato nessuno, mi schifano”

Gianluigi Paragone, senatore del gruppo Misto e fondatore di No Europa per l’Italia – Italexit, ha dichiarato di sentirsi fuori dai giochi sulle trattative per il nuovo governo.  “Tutti mi schifano, credo di essere l’unico parlamentare del Gruppo Misto che non ha ricevuto alcuna chiamata. Italexit è composta da me, Mario Giarrusso e Carlo Martelli, loro due sono stati contattati più volte”, ha detto l’ex giornalista a Radio Cusano Campus.

“Uno dei miei, ancora oggi, è costretto ad andare a parlare con un importante governativo, ex capo politico del M5S, che lo sta pregando per trovare un’intesa. A me neanche mi hanno chiamato perché sapevano che gli avrei detto di no in ogni caso. Almeno questi inciucioni hanno avuto la decenza di rispettare la mia dignità”, ha aggiunto.

Sul nuovo gruppo degli Europeisti che si è formato al Senato per sostenere Conte, ha affermato: “Fino a poco tempo fa quelli del M5S raccoglievano le firme per uscire dall’Euro. Nelle settimane scorse hanno definitivamente chiuso il sito Fuori dall’euro e hanno chiuso il dominio. Si vergognano della loro storia. Questi sono passati da Gianroberto Casaleggio a Bruno Tabacci, da Dario Fo a Mario Monti”.

“Renzi alla fine entrerà in maggioranza e darà le carte perché il pallottoliere al Senato finora ha acquisito solo Vitali come voto nuovo (il senatore di Forza Italia ha ritirato il sostegno a Conte, ndr). Molto probabilmente Conte se ne andrà a casa. Se anche dovesse riuscire nella sua operazione sarà un perdente perché dopo aver attaccato Renzi in Parlamento sarebbe costretto a riaccoglierlo in maggioranza”.

E sull’ex alleato, Alessandro Di Battista, Paragone afferma: “Se ne dovrà fare una ragione. Se Di Battista non fa uscire i suoi dal M5S, il valore dei dibattistiani è zero. Alessandro deve avere il coraggio di uscire dal M5S e dire: a questo mercato delle vacche non ci stiamo”, ha continuato Paragone, sottolineando che Italexit “non parteciperà alle consultazioni”. “Un partito che ha tre senatori e ha un’identità politica vera non viene ammesso neanche come componente perché secondo il regolamento se non hai un simbolo non puoi costituire un gruppo parlamentare”, ha concluso.

Leggi anche: 1. Il rientro di Renzi nel governo è un cavallo di Troia contro Pd e M5S (di Luca Telese) / 2. Conte l’impolitico. Fenomenologia di un leader al di sopra delle parti (di L. Serafini) /3. Tutti gli uomini di Conte: chi sono i senatori “responsabili” su cui punta il premier

4. Conte ter, nuovo premier o governo tecnico: cosa può succedere dopo le dimissioni /5. La senatrice Tiraboschi (FI) a TPI: “Io responsabile? Mi hanno avvicinata, ma non sosterrò Conte” /6. Gli sbagli di Conte che ora rischia la poltrona (di S. Mentana)

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