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Home » Politica

Di Maio telefona a Grillo per annunciargli le sue dimissioni da capo politico del M5S: “Non ce la faccio più, è impossibile andare avanti così”

Immagine di copertina

Il ministro degli Esteri avrebbe espresso tutta la sua delusione al Garante del Movimento. E per il futuro pensa a un'alleanza con Di Battista

Dimissioni Di Maio da capo politico del M5S: la telefonata con Beppe Grillo

“Non ce la faccio più: è impossibile andare avanti così”: con queste parole Luigi Di Maio avrebbe annunciato le sue dimissioni da capo politico del M5S nel corso di una telefonata a Beppe Grillo.

Di Maio oggi si dimette da capo politico del Movimento Cinque Stelle

A rivelarlo è Il Messaggero in un articolo a firma di Simone Canettieri.

Secondo quanto svelato dal quotidiano romano, Luigi Di Maio avrebbe prima avvisato il premier Conte della sua decisione e poi avrebbe chiamato il fondatore del Movimento 5 Stelle per sfogarsi.

Di Maio, infatti, avrebbe espresso a Grillo tutta la sua delusione e la sua stanchezza: negli ultimi mesi si è sentito letteralmente accerchiato. E lo stesso Grillo non si è mai speso più di tanto per difendere il suo ex pupillo.

E a chi ha chiamato Grillo in cerca di conferme o notizie fresche su Di Maio, la risposta del Garante è stata sempre la stessa: “So che Luigi parlerà. Che dirà? Chiedete a lui, ragazzi”.

Il capo politico del M5S (ormai quasi ex), intanto, starebbe pensando già alle mosse successive.

Molti credono che le dimissioni in realtà siano solo una mossa strategica di Di Maio, il quale vorrebbe riprendersi il partito, magari in qualità di “salvatore della patria”.

Luigi Di Maio si dimette da capo politico del M5S: cosa succede ora al governo?

Secondo altre indiscrezioni, invece, il ministro degli Esteri starebbe pensando a un’alleanza con Alessandro Di Battista. Ad accumunare i due, infatti, c’è una certa “allergia” al Pd. Di Battista si è sempre detto contrario all’alleanza con il partito di Nicola Zingaretti, mentre Di Maio ha in qualche modo subito la scelta del M5S di allearsi con il Partito Democratico soprattutto da parte di Beppe Grillo, primo sostenitore del governo giallorosso.

Leggi anche: 
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