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Home » Politica

Crisi di governo, il totoministri del Conte ter: Renzi sogna Boschi all’Economia, out Bonafede e Azzolina, pronti a entrare Delrio e Orlando

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Crisi di governo, dalla Boschi a Delrio: il totoministri

Da Maria Elena Boschi a Graziano Delrio: sono solo alcuni dei nomi, secondo l’ultimo totoministri, che circolano qualora la crisi di governo (qui le ultime notizie) dovesse risolversi con l’avvio di un Conte ter.

S&D

Dando per scontata la riconferma di Giuseppe Conte come premier (l’alternativa sarebbe un governo istituzionale o guidato da Mario Draghi o con l’ex presidente della Bce nel ruolo di ministro dell’Economia), resta da capire quanti ministri del Conte bis verrebbero riconfermati e quali sarebbero le new entry.

Secondo l’ultimo totoministri proposto dal Corriere della Sera, Matteo Renzi avrebbe chiesto per Italia Viva almeno due dicasteri di peso indicando quattro ipotesi: Economia, Istruzione, Infrastrutture e Lavoro.

Secondo Renzi, infatti, l’attuale ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, sarebbe troppo vicino a Conte. Gualtieri, che ieri ha incassato parole di apprezzamento dal leader di Confindustria, Carlo Bonomi, è apprezzato dal Quirinale, che accetterebbe una sua sostituzione solo con un candidato all’altezza.

Se Gualtieri non dovesse essere riconfermato, ecco che la scelta ricadrebbe su un tecnico: i nomi che circolano sono quelli di Fabio Panetta, ex direttore generale della Banca d’Italia, e dell’attuale direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini.

Renzi, però, non si accontenterebbe di incassare due ministeri di peso, ma avrebbe anche chiesto la “testa” di due ministri uscenti: quella della titolare del dicastero dell’Istruzione, Lucia Azzolina, e soprattutto quella del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.

Quest’ultimo potrebbe diventare capogruppo del Movimento 5 Stelle ed essere così sostituito da un tecnico in modo da “depoliticizzare” un ministero così importanti.

Per il ministero della Giustizia, quindi, si fanno i nomi di Sabino Cassese, del procuratore di Milano Francesco Greco, dell’ex presidente della Consulta, Marta Cartabia, e di Andrea Orlando e Paola Severino, che hanno già ricoperto questo ruolo in passato.

Secondo diversi rumors, Renzi vorrebbe addirittura tentare il colpaccio tentando di piazzare Maria Elena Boschi all’Economia: ipotesi alquanto fantasiosa per i motivi precedentemente elencati.

Più probabile un suo approdo alle Infrastrutture che sarebbero spacchettate dai Trasporti, che potrebbero andare al dem Graziano Delrio o al M5s Stefano Buffagni.

Per la Boschi si fa strada anche l’ipotesi Difesa con l’attuale ministro, Lorenzo Guerini, che a quel punto finirebbe all’Interno. In alternativa, soprattutto se il Movimento 5 Stelle ponesse un veto sulla Boschia, potrebbe essere Rosato, esponente di Italia Viva, a ottenere il dicastero dell’Interno.

In casa Pd sembra essere certo l’ingresso del vice segretario Andrea Orlando, alla Giustizia come detto o, in alternativa, nel ruolo di vice premier o in quello di sottosegretario con la delega al Recovery.

I 5 Stelle rischiano di perdere il dicastero del Lavoro, attualmente assegnato a Nunzia Catalfo. Stefano Patuanelli, invece, potrebbe prendere il posto di Riccardo Fraccaro come sottosegretario alla presidenza del Consiglio, mentre Giancarlo Cancelleri potrebbe entrare nel governo e sostituire Giuseppe Provenzano al dicastero per il Sud.

All’ala ribelle del Movimento, guidata da Alessandro Di Battista, potrebbe essere assegnato il dicastero dell’Innovazione o dell’Ambiente, mentre Bruno Tabacci, leader degli “Europeisti”, gruppo diventato in qualche modo “protagonista” di questa crisi di governo, potrebbe entrare nell’esecutivo come ministro della Famiglia.

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