Conte alla Festa dell’Unità accolto dagli applausi dei militanti Pd: “Salvini? Non manca a nessuno. Possibile riduzione della quarantena a 7 giorni”
Conte ospite della Festa dell’Unità accolto dagli applausi dei militanti Pd
Accolto dagli applausi dei militanti del Pd, il premier Giuseppe Conte ha partecipato nella serata di martedì 8 settembre alla Festa dell’Unità di Modena. Intervistato da Maria Latella, il presidente del Consiglio ha affrontato diversi argomenti, dall’alleanza M5S-Pd alla possibile riduzione della quarantena fino ad arrivare al Mes, senza rinunciare a un attacco nei confronti del leader della Lega Matteo Salvini. Il premier che ha subito ringraziato i militanti Pd per gli applausi “sentiti e calorosi” ha subito parlato della mancata alleanza tra Pd e M5S alle elezioni Regionali, Liguria a parte. Secondo Conte era “doveroso” presentarsi uniti, ma si è anche detto convinto che “possono nascere prospettive politiche più durature”. “Ci si deve confrontare con la realtà – ha aggiunto Conte – c’è un centrodestra unito, presentarsi in maniera sparpagliata significava affrontare la sfida in maniera impari”. Il presidente del Consiglio ha poi dribblato la domanda su un eventuale rimpasto di governo affermando che “rimpasto è un termine un po’ logoro”.
Su Mario Draghi, il presidente del Consiglio precisa che “si è voluto creare una rivalità che non esiste. È persona di cui ho grande ammirazione e considerazione, chi vuole interpretare in malafede il mio pensiero lo faccia”, mentre sulla riapertura delle scuole dopo l’emergenza Coronavirus afferma: “Stiamo lavorando per fare tutto il possibile perché possa funzionare tutto al meglio”. “A chi ci critica oggi dico, perché negli anni scorsi non vi siete preoccupati della scuola? Abbiano aspettato tanti anni, da ottobre avremo tutti i banchi nuovi a scuola” ha aggiunto il premier sottolineando: “Uno scenario pandemico dobbiamo darlo per scontato” motivo per cui non si può escludere la didattica a distanza (“Dobbiamo aprirci anche allo scenario”). Il premier poi si è concesso una battuta: “Ho detto a Niccolò, mio figlio, che se succede qualcosa a scuola non è perché papà ha lavorato male”.
Uno dei passaggi più importanti dell’intervento di Conte alla Festa dell’Unità è stato sul Mes, che nella giornata di lunedì 7 settembre è stato richiesto ancora una volta dal segretario del Pd Nicola Zingaretti durante la Direzione nazionale del Partito. Conte ha di fatto concesso un’apertura verso il Partito Democratico dal momento che non ha detto in modo categorico no al Mes. “Con Zingaretti ci sentiamo spesso, non abbiamo mai avuto uno screzio – ha dichiarato Conte – È una persona leale. La sua posizione sul Mes la conosco, c’è un dibattito in corso”. “Il mio – prosegue il premier – è un atteggiamento molto laico, stiamo elaborando i progetti del ‘Recovery plan’. Vediamo cosa serve alla sanità, vediamo i progetti e poi, come un buon padre di famiglia, si decide di conseguenza. In questo momento non ci sentiamo di dire sì o no, d’accordo con il ministro Gualtieri. Se sarà necessario l’utilizzo del Fondo Salva Stati andrò in Parlamento e verranno esaminati eventualmente tutti gli aspetti”.
Conte si è detto possibilista anche sull’eventualità di ridurre la quarantena da 14 a 7 giorni come già deciso dalla Francia: “Qualche Paese sta riflettendo sulla durata della quarantena. Se fosse possibile ridurre il tempo di quarantena da 14 a 7 giorni, potremmo diminuire i costi sociali ed economici”, mentre sull’epidemia di Coronavirus ha dichiarato: “Una incertezza assoluta, ancora oggi nessuno può dire quando ne usciremo”. Alla domanda se sentisse nostalgia di Salvini, invece, il premier ha risposto: “Parla così tanto che non può mancare a nessuno”.