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Home » Politica

Caso Vannacci, Crosetto: “Sono diverso da chi mi attacca da una parte e dall’altra”

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Il ministro della Difesa Guido Crosetto è finito al centro delle polemiche per la gestione del caso Vannacci, il generale autore del libro “Il mondo al contrario”. Malumori anche nel centrodestra, dove il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi ha difeso a spada tratta il militare alto in grado.

S&D

“Se il generale Vannacci avesse scritto un libro sostenendo tesi opposte a quelle che sostiene in questo, io mi sarei comportato esattamente allo stesso modo, da ministro. Chi mi attacca, da una parte o dall’altra, si sarebbe comportato all’opposto. Si siamo diversi e molto”, ha scritto su Twitter Crosetto, dopo aver condannato le tesi omofobe, contro i migranti e le femministe del parà, destituito e rimosso dalla carica di presidente dell’Istituto geografico militare con provvedimento disciplinare.

La “censura” ha però fatto infuriare Sgarbi: “Ogni posizione e ogni libertà garantita dalla Costituzione – ha detto il sottosegretario – non può essere censurata. Il pensiero progressista non può autoritariamente mortificare e spegnere il pensiero conservatore. Dopo il trattamento subito il generale Vannacci potrà ancora scrivere e parlare o dovrà essere umiliato dalla dittatura della minoranza attraverso l’autorità dello Stato? Questo è regime”, le sue parole rivolte alle opposizioni che sono andate all’attacco di Vannacci, ma di fatto parlando anche al ministro della Difesa.

Poi dopo la reazione del ministro, il critico d’arte ha ribattuto: “Vedo che ha preso la mia posizione come una critica alle sue dichiarazioni. Quanto alle misure, egli sa meglio di me che non possono venire da un Ministro ma da una gerarchia militare cui il generale Vannacci risponde”. E, spiegando di aver letto “minuziosamente” il libro di Vannacci, sottolinea che “rispecchia, aldilà di qualche sbavatura, le posizioni di molti elettori del centrodestra e, soprattutto, cosa che si è sottovalutata, quella della Chiesa e dello stesso Papa”.

Non lo ha invece letto, ed evita ogni commento sul contenuto, Giovanni Donzelli, fedelissimo di Meloni, impegnato a respingere gli attacchi del Pd: “Non è compito della politica vagliare la correttezza morale dei contenuti degli scritti. Né del governo, né di un partito di minoranza”. In un’intervista al Corriere della Sera ha poi ribadito: “In un mondo libero si scrive ciò che si pensa. Se stabilissimo che compito della politica è decidere la bontà delle idee sarebbe la fine della democrazia”. E sostenuto che Crosetto “ha fatto benissimo” ad avviare l’azione disciplinare, attivando “un meccanismo previsto dalle procedure dell’esercito” per verificare l’aderenza alle regole dell’operato del generale.

All’opposizione che grida allo scandalo, Donzelli ha risposto: “Nella Costituzione non c’è scritto che spetta a lei o al Pd il compito di stabilire cosa può essere scritto e detto. Difficile da capire? Il giorno in cui smetterete di insultarci ci chiederemo cosa abbiamo sbagliato”.

Ed Elly Schlein? “La costituzione è antifascista non possiamo tollerare tentativi di rivedere la storia”, le parole della segretaria del PD. “La nostra costituzione non mette tutte le opinioni sullo stesso piano, non garantisce libertà di espressione a quelle idee che negano il diritto a esistere ad alcuni gruppi di persone”. E il dem Alessandro Zan ha twittato: “Il delirio di Donzelli su Vannacci sconfessa Crosetto”.

“Da chi va in pellegrinaggio sulla tomba di Mussolini o da chi scambia per libertà di espressione una paccottiglia di pensieri razzisti, antisemiti ed omofobi c’è ben poco da aspettarsi di diverso da quello manifestato in queste ore da alcuni esponenti di FdI in contrasto pure con le decisioni del loro ministro della Difesa. Assomigliano tristemente e pericolosamente al dottore Stranamore che non riusciva ad impedire che ogni tanto scattasse il proprio braccio teso…”, ha invece sostenuto il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.

No alla politica

Intanto Vannacci ha deciso e comunicato di non accettare la candidatura con Forza Nuova alle suppletive di Monza per la Camera. “Faccio il soldato e voglio continuare a fare il soldato – ha detto all’Ansa -. Ringrazio sempre chi mi esprime fiducia e lo faccio anche nei confronti di un partito politico, di qualsiasi partito politico. Tuttavia continuerò a fare il soldato e non ho fatto progetti per altre attività. È chiaro che le offerte che si ricevono, in qualsiasi ambito, sono dimostrazioni di fiducia, perciò ogni volta ringrazio per la fiducia che mi viene data”.

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