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Caso Almasri: domani l’informativa in Parlamento dei ministri dell’Interno Piantedosi e della Giustizia Nordio

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I ministri della Giustizia, Carlo Nordio, e dell'Interno, Matteo Piantedosi, al Senato. Credit: AGF

I ministri dell’Interno, Matteo Piantedosi, e della Giustizia, Carlo Nordio, riferiranno domani in Parlamento sul caso del generale libico Najeem Osama Almasri Habish, arrestato il 19 gennaio a Torino su mandato della Corte penale internazionale (Cpi), rilasciato due giorni dopo e rimandato in Libia addirittura con un volo di Stato, vicenda per cui i due esponenti di governo risultano indagati insieme alla premier Giorgia Meloni e al sottosegretario con delega ai servizi Alfredo Mantovano.

L’informativa, come deciso oggi dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio, è fissata alle ore 12:15 di domani, mercoledì 5 febbraio 2025, alla Camera dei deputati e alle 15:30 al Senato, in due sedute in cui saranno ampliati i tempi di intervento a disposizione dei parlamentari ma a cui non sarà presente la presidente del Consiglio, come invece richiesto dalle opposizioni.

“Il governo non scappa”, ha dichiarato il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani al termine della conferenza dei capigruppo a Montecitorio, come riportato da Adnkronos. “Avevamo già dato la disponibilità a riferire ma avevamo chiesto una piccola sospensione per approfondire una questione importante: non c’era nessuna volontà dilatoria ma di rispondere al Parlamento”.

“Ci saranno due ministri importanti per una risposta adeguata e informata”, ha poi aggiunto Ciriani rispondendo alla richiesta delle opposizioni di convocare in aula anche la premier. “I due ministri sono in grado di garantire la massima informazione”.

“Perché, se ci sono interessi di carattere nazionale come ha detto il ministro Piantedosi non è stato apposto il segreto di Stato? Questa è una risposta che può dare soltanto la Meloni che non casualmente non si presenterà alle Camere”, ha attaccato l’ex ministro della Giustizia ed esponente del Pd, Andrea Orlando. “Sarebbe interessante capirlo perché da quello si capirebbe anche come è declinato questo interesse nazionale. Se si tratta di questioni che riguardano i flussi migratori o altri interessi di carattere economico e commerciale rispetto ai quali io credo che probabilmente l’utilizzo del segreto di Stato non si sarebbe attagliato adeguatamente. Ma questa è una bella domanda che necessiterebbe di una bella risposta”.

“Meloni si nasconde dietro i suoi ministri”, ha invece commentato il capogruppo del Movimento 5 Stelle (M5s), Riccardo Ricciardi. “Non si capisce perché, se vengono i suoi ministri, la Meloni non venga in aula. Continua a scappare. Vedremo domani quali saranno le mille versioni e contraddizioni del governo”.

“Avrebbe dovuto riferire Giorgia Meloni ma Meloni scappa”, ha aggiunto l’ex premier e leader di Italia Viva, Matteo Renzi, durante la trasmissione Tagadà su La7. “Fa la coraggiosa solo su Instagram, poi quando trova qualcuno che l’affronta lei non ci sta, ci sta al gioco democratico. O fa i monologhi sui social o si fa intervistare da giornalisti amici come Vespa e Porro ma non accetta il confronto democratico”.

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