Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 07:29
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

Calo dei consensi per Conte: dopo il no al Mes, il premier costretto alla “verifica” che può comprometterlo

Immagine di copertina

Conte, calo dei consensi portato dalla seconda ondata

Dopo l’enorme consenso ottenuto nei primi mesi di epidemia, Giuseppe Conte subisce il più pesante crollo di fiducia da parte degli italiani da quando è alla guida del governo giallo-rosso. A rilevarlo è uno studio commissionato a un istituto di ricerca italiano da investitori internazionali che operano nel comparto assicurativo e riportato dal Corriere della Sera. Secondo il report che lo accompagna, la narrazione di Conte “non sembra convincere più i cittadini, che nel quotidiano affrontano una realtà diversa da quella che viene loro rappresentata”. L’indice di fiducia nel primo ministro perde 3,8 punti percentuali rispetto a dieci giorni fa, con un “minimo storico” del 40 per cento.

L’arrivo della seconda ondata ha sicuramente contribuito ad alimentare la sfiducia nelle istituzioni, che si sono mostrate ancora impreparate a prendere di petto la pandemia, nonostante abbiano avuto tempo per evitare i caos organizzativi di queste ore. E l’indecisione su temi importanti come la scuola o gli orari di apertura e chiusura delle attività commerciali lascia disorientata l’opinione pubblica, che non sa a chi affidarsi per ottenere informazioni e, soprattutto, rassicurazioni. Le conferenze stampa a reti unificate non bastano più. Perché di misure ne sono state illustrate già abbastanza.

In particolare, spiega Verderami, colpisce il “deficit di gestione delle quattro T”: tamponi, tracciamenti, terapie intensive e trasporto pubblico. Motivo per cui il leader del Partito Democratico Nicola Zingaretti, che gode del 19 per cento di preferenze nei sondaggi, spinge il capo dell’esecutivo a un “cambio di passo”, ancor più dopo le dichiarazioni rilasciate dal premier in conferenza stampa domenica 19 ottobre a Palazzo Chigi, quando, rispondendo alla domanda di TPI, ha dichiarato che il Mes è “poco vantaggioso” rispetto ai rischi che comporta.

Come osserva Verderami sul Corriere, l’azione del premier è risultata “incomprensibile e gratuita” agli occhi dei dem e ha riposizionato Conte su visioni affini alla sua prima esperienza di governo, quella giallo-verde, perché sia i grillini che la Lega sono contrari a richiedere l’attivazione del Meccanismo Europeo di Stabilità per il rischio legato allo “stigma” e alle possibili richieste che l’Europa potrebbe avanzare in futuro, nonostante le rassicurazioni. Le reazioni del centrosinistra non sono tardate ad arrivare, con Renzi e Zingaretti pronti a chiedere un “chiarimento definitivo” dopo gli stati generali convocati dal M5S a inizio novembre. Così, dopo una giornata di polemiche, il premier ha dovuto chiamare gli alleati e accettare la verifica “per il patto di fine legislatura”, quella che avrebbe preferito evitare. Perché senza la protezione del gradimento dell’opinione pubblica, questa potrebbe portare alla fine della sua esperienza solitaria alla guida dell’esecutivo.

Leggi anche: 1. La Lombardia chiede il coprifuoco / 2. Ats Milano: “Non riusciamo più a tracciare i contagi” / 3. Covid, in Lombardia e Campania più del 10% di tamponi positivi / 4. Nuovo Dpcm, Conte a TPI: “Mes? Non è la panacea, ci sono rischi. Ora vantaggio sarebbe contenuto”

TUTTE LE ULTIME NOTIZIE SUL CORONAVIRUS IN ITALIA E NEL MONDO

CORONAVIRUS ULTIME NOTIZIE: TUTTI I NUMERI

Ti potrebbe interessare
Politica / Salta il duello tv tra Meloni e Schlein, la Rai
Politica / Vannacci contro il vincitore dell’Eurovision Nemo: “Il mondo al contrario è sempre più nauseante”
Politica / Toti, la politica e la giustizia in Italia: il re è di nuovo nudo
Ti potrebbe interessare
Politica / Salta il duello tv tra Meloni e Schlein, la Rai
Politica / Vannacci contro il vincitore dell’Eurovision Nemo: “Il mondo al contrario è sempre più nauseante”
Politica / Toti, la politica e la giustizia in Italia: il re è di nuovo nudo
Politica / “Chi mi ama mi voti”, come è cambiata la comunicazione politica. L’intervista agli autori
Politica / Scoppia il caso alla Regione Lazio: il capo di gabinetto di Rocca è anche capo dei revisori dei conti di Croce Rossa
Politica / La ministra Roccella, contestata dagli studenti, abbandona gli Stati generali della Natalità | VIDEO
Politica / La contorta legge per la raccolta firme alle Europee non fa altro che alimentare l’astensionismo e la sfiducia nei cittadini
Politica / Il generale Vannacci contro Alessandro Zan: “Sei gay, quindi non sei normale”
Politica / Corruzione, arrestato il governatore della Liguria Giovanni Toti
Politica / Rai, il sindacato di destra boicotta lo sciopero dei giornalisti: Tg1 e Tg2 vanno in onda (quasi) regolarmente