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Home » Politica

Berlusconi riabilitato dal tribunale di sorveglianza di Milano, torna candidabile

Immagine di copertina
Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia. Credit: Silvia Lore

I giudici hanno deciso di annullare gli effetti della condanna in via definitiva per frode fiscale e della legge Severino

Berlusconi riabilitato | Berlusconi candidabile | Berlusconi sentenza

Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi ha ottenuto la “riabilitazione” dal tribunale di sorveglianza di Milano e tornerà quindi ad essere candidabile dalle prossime elezioni (qui tutti gli aggiornamenti sulle trattative per la formazione del governo).

La notizia è riportata dal Corriere della Sera, secondo il quale  la decisione di fatto cancella tutti gli effetti della condanna subita dal Cavaliere nell’ambito del processo sui diritti Mediaset nel 2013Il provvedimento è già esecutivo.

Il 16 maggio 2018, la Procura generale di Milano ha deciso di non opporsi alla riabilitazione concessa a Berlusconi dal Tribunale di Sorveglianza.

Il procuratore generale Roberto Alfonso e il sostituto Maria Saracino, hanno valutato che la decisione non presenta vizi di legittimità, perché la stessa Cassazione dice che i carichi pendenti, come i procedimenti sul caso Ruby ter, non sono di ostacolo alla valutazione di buona condotta.

Secondo la procura, quindi, l’ex presidente del Consiglio aveva diritto ad avere la riabilitazione e i requisiti sussistevano.

Berlusconi era incandidabile a causa della condanna in via definitiva per frode fiscale e della legge Severino. Ora potrà presentarsi per essere eletto alla Camera dei deputati o al Senato della Repubblica quando si tornerà alle urne. 

In base alla legge elettorale, come fa notare l’agenzia Agi, Berlusconi potrebbe addirittura concorrere qualora dovesse rimanere vacante un seggio in un collegio uninominale, in un’eventuale elezione suppletiva.

“Giustizia è fatta. Finalmente il nostro leader Silvio Berlusconi ha ottenuto dal tribunale di sorveglianza di Milano la ‘riabilitazione’. Un calvario durato 5 anni che non ha permesso al presidente Berlusconi di essere candidato come milioni di italiani gli chiedevano. Ora l’Italia potrà contare ancora di più su di noi”, ha scritto su Facebook Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.

La sentenza di riabilitazione

I giudici del tribunale di Sorveglianza di Milano, a cui si erano rivolti gli avvocati Niccolò Ghedini e Franco Coppi l’8 marzo scorso, hanno deciso venerdì 11 maggio 2018, con un mese di anticipo rispetto al previsto.

I giudici hanno stabilito la “riabilitazione” di Silvio Berlusconi in base a un orientamento della Corte di Cassazione che prevede, anche in presenza di altri procedimenti penali pendenti (i processi per corruzione giudiziaria in seguito al processo Ruby da cui Berlusconi è stato assolto) la possibilità, una volta adempiute “le obbligazioni civili derivanti dal reato”, di vedersene cancellati gli effetti con la riabilitazione che estingue le pene accessorie.

I giudici hanno anche tenuto conto del fatto che dopo l’espiazione della pena, Berlusconi ha dato “prove effettive e costanti di buona condotta” e di essersi reinserito nella comunità rispettandone le regole.

La procura generale di Milano ha la possibilità di ricorrere in Cassazione contro la decisione.

La condanna

La sentenza di condanna per frode fiscale nei confronti di Silvio Berlusconi era stata confermata il primo agosto 2013 dalla Corte di cassazione dopo una condanna in secondo grado della Corte d’appello di Milano nel processo relativo ai diritti tv Mediaset.

Il Cavaliere era stato condannato a quattro anni di reclusione, tre dei quali erano stati però cancellati dal condono.

La parte restante della pena è stata espiata da Berlusconi in affidamento in prova ai servizi sociali. Durante questo periodo si è recato per quattro ore, un giorno alla settimana, nell’istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone, hinterland milanese, dove ha svolto fino all’ 8 marzo del 2015 attività di volontariato a favore degli anziani ricoverati.

Sentenza Berlusconi Strasburgo

Contro la legge Severino gli avvocati di Berlusconi hanno fatto ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, sostenendo che questa ha avuto sulla sua posizione giuridica un effetto retroattivo.

L’udienza di fronte ai giudici di Strasburgo si è svolta il 27 novembre e la decisione è attesa per il prossimo autunno, anche se il Cavaliere potrebbe già non averne più interesse.

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