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Beppe Grillo sfida Giuseppe Conte e chiede di ripetere il voto all’Assemblea costituente M5S

Immagine di copertina
Credit: AgF

Il fondatore del Movimento 5 Stelle (M5S) Beppe Grillo ha chiesto formalmente la ripetizione del voto dell’Assemblea costituente che si è chiusa ieri, domenica 24 novembre, con l’intervento dell’ex premier Giuseppe Conte alla kermesse Nova, a Roma, e con, tra l’altro, l’eliminazione del ruolo del Garante e l’abolizione del limite dei due mandati.

L’obiettivo, scrive il Corriere.it citando fonti interne al Movimento, è far mancare il quorum. “Combatterà su ogni terreno, legale e politico con i contiani”, aggiunge la versione online del quotidiano di Via Solferino. “Se i sì alla cacciata (di Grillo, ndr) sono meno di 35mila, devono trovare altri 10mila votanti”, ha aggiunto la fonte citata, secondo cui è molto probabile che Grillo faccia un appello all’astensione, personalizzando il voto.

La risposta di Conte

Al comico ha risposto direttamente sui social l’ex premier e leader del Movimento 5 Stelle: “Beppe Grillo ha appena avviato un estremo tentativo di sabotaggio: ha chiesto di rivotare, invocando una clausola feudale che si trascinava dal vecchio statuto. Insomma, è passato dalla democrazia diretta al ‘qui comando io’ e se anche la maggioranza vota contro di me non conta niente”, ha scritto Conte. “Come già nei precedenti tentativi di sabotaggio ci sta dicendo che non conta più la regola democratica ‘uno vale uno’, perché c’è uno che vale più di tutti gli altri messi assieme”.

“Potremmo contestare questa vecchia clausola, retaggio del passato e vincere con le nostre buone ragioni un contenzioso legale. Ma dobbiamo occuparci del Paese reale, a cui noi del Movimento vogliamo offrire soluzioni e battaglie da vincere, non capricci e beghe personali del fondatore”, ha concluso l’ex presidente del Consiglio. “Il ruolo dell’azzeccagarbugli lo lascio quindi a Grillo. Noi preferiamo ancora e sempre la democrazia, la partecipazione, la vostra libertà di scelta. Per questo, dateci qualche giorno, e torneremo a votare sulla rete i quesiti sullo Statuto impugnati da Grillo”.

Contiani contro grillini

D’altronde, nel primo pomeriggio, era stato l’ex ministro Danilo Toninelli a spiegare perché Grillo avrebbe chiesto la ripetizione del voto. “Gli iscritti da 170mila sono stati ridotti a 90mila e di conseguenza si è deciso di cancellare un numero che avrebbe garantito una maggioranza diversa per raggiungere il quorum”, aveva detto Toninelli ai microfoni di Radio Cusano Campus. “Qui si è perso un round, non certo la guerra”, aveva aggiunto. “Grillo di certo chiederà la rivotazione, quindi tutto quello che si è votato si dovrà rivotare”. “Impugnerà (la decisione, ndr)” al collegio dei Probiviri del M5S, aveva l’ex ministro, ricordando l’esistenza di una norma interna al M5S che consente al fondatore di chiedere la ripetizione del voto “entro cinque giorni dalla pubblicazione degli esiti delle votazioni”.

“È una facoltà che lo statuto gli attribuisce, statuto che però gli iscritti ci hanno detto che va cambiato”, aveva spiegato nel pomeriggio al programma Tagadà su La7 la deputata del M5S, Vittoria Baldino, considerata una “contiana”. “Beppe ha la facoltà e le prerogative di fare e strafare quello che vuole ma a un certo punto dovrà prendere atto di quello che la base vuole. Lo può fare, ma credo che sia controproducente anche per se stesso”.

Anche sul simbolo però ci sarà da combattere. “Il proprietario del simbolo è Beppe Grillo e intenterà un’azione legale”, aveva annunciato, ancora nel pomeriggio, Toninelli. “È opportuno che Conte adesso si faccia il suo simbolo, ‘Oz con i 22 mandati’, e lasci perdere quel simbolo lì. Il Movimento che abbiamo fondato non può essere stravolto”, aveva spiegato ad Adnkronos Enrico Maria Nadasi, commercialista del comico e cofondatore dell’Associazione Movimento 5 Stelle 2013, “proprietaria dei simboli del Movimento”, come si legge nel suo ultimo bilancio. “Beppe ha espresso la volontà di rivolere il simbolo indietro e di estinguerlo. Questo è quello che vuole Beppe e io sono d’accordo con lui”. Insomma, la battaglia tra Grillo e Conte è appena cominciata.

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