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“Troppa povertà, elevato rischio forti tensioni sociali”: l’allarme di Lamorgese per l’autunno

Immagine di copertina
Credit: Ansa foto

“A settembre e ottobre purtroppo vedremo gli esiti di questo periodo di grave crisi economica che ha colpito le aziende, ci sono cittadini che non hanno la disponibilità neanche di provvedere ai propri bisogni quotidiani”. La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese lancia una seconda e più forte allerta sulle conseguenze che la crisi economica acuita dall’emergenza Coronavirus porterà.

Il primo alert era stato lanciato già ad Aprile, quando Lamorgese scriveva: “Alle difficoltà di imprese e lavoratori potrebbero accompagnarsi gravi tensioni, con il manifestarsi di focolai di espressione estremistica”. E proseguiva con un appello ai prefetti a sviluppare nei singoli territori “un’ampia attività di intelligence, un’analisi dei contesti criminali, una mediazione dei conflitti e un confronto con gli enti istituzionali per individuare misure per prevenire la crisi”.

Che l’emergenza sanitaria portasse con sé anche quella economica, lo si era denunciato anche da queste colonne. Famiglie in difficoltà economiche ma anche piccole medie imprese ridotte sul lastrico sono i principali bersagli delle reti mafiose. L’allarme è stato lanciato anche da molti magistrati autorevoli, preoccupati di come “l’economia legale rischi di essere infettata ancora di più dalle mafie”.

Il sociologo e giornalista Marco Omizzolo spiegava a TPI, “La crisi pandemica in corso sta portando con sé una grave crisi occupazionale, economica e sociale che rischia, tra le altre cose, di aiutare il radicamento, l’ampliamento e la diffusione delle mafie e dei loro interessi criminali. Le mafie, infatti, soprattutto grazie all’attività di liberi professionisti al loro servizio, possono cogliere questa crisi come occasione per radicarsi nel settore agricolo, della logistica, della grande distribuzione, della finanza o in altri settori strategici per l’Italia”.

A distanza di tre mesi, bisogna constatare che il quadro è peggiorato e il problema non è se scoppierà il malcontento, ma quando. La ministra lancia quindi un nuovo input politico, questa volta ospite di Agorà, sui Rai3: bisogna far bene e in fretta perché il tempo stringe. E il messaggio è proprio per il premier Conte, che pure “ha posto in essere tutte le iniziative necessarie, cercando di andare incontro a queste esigenze”.

“Vediamo negozi chiusi, vediamo cittadini che non hanno la disponibilità di provvedere ai propri bisogni quotidiani. Il governo ha cercato di andare incontro a queste esigenze e necessità, ma, ripeto, il rischio di un autunno caldo è concreto”. La ministra si mostra preoccupata anche per “i comportamenti violenti nei confronti delle forze di polizia, a cui deve andare non soltanto il mio ringraziamento, ma quello di tutti gli italiani, perché tutelano l’ordine democratico e la sicurezza dei cittadini”. Sono atti da condannare, aggiunge.

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