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25 aprile, Letta contestato al corteo di Milano: “Servo della Nato”. Contestata anche la Brigata ebraica

Immagine di copertina
Credits : ANSA/ TERESA CILIBERTO/ ALANEWS

“Letta servo della Nato”, “Fuori i servizi della Nato dal corteo” sono gli slogan che alcuni manifestanti hanno urlato al segretario del Pd Enrico Letta mentre partecipava al corteo del 25 aprile organizzato a Milano.  “La costituzione, l’antifascismo sono casa nostra“: ha detto il segretario del Pd rispondendo a una domanda sulle critiche ricevute dai un gruppo di manifestanti, alcuni dei quali hanno chiesto di far uscire il Pd dal corteo per l’appoggio dei dem alle scelte del governo di inviare armi a Kiev e aumentare le spese militari.

Ma Letta ha dichiarato: “Il 25 aprile è la festa dell’unità del Paese contro tutti i fascismi” ed è “là dove dobbiamo tutti essere”, richiamando le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “C’è voglia di lottare per il popolo ucraino contro l’invasore”. Sulla presenza o meno di bandiere Nato in manifestazione ha detto che “le polemiche sono superate” e che “conta l’unità”. “La resistenza è fondamentale per la nostra storia e per il nostro presente per resistere alla violenza”, ha aggiunto.

Contestazioni alla Brigata ebraica nel corteo del 25 aprile a Milano si sono verificate tra Porta Venezia e via San Damiano. “Fuori l’Italia dalla Nato” hanno urlato a più riprese ai lati del corteo tra la folla e poi all’incrocio con la Circonvallazione. Sempre lo stesso gruppo ha contestato anche il Pd definito “partito guerrafondaio” favorevole alle spese militari. “Niente soldi alle armi – urlano i manifestanti – niente tagli a scuola e sanità”.

“È un grave errore perché queste cose il 25 aprile non servono mai. Anche quando ci sono posizioni diverse bisogna evitare che su singoli fatti si perda la bussola di una posizione unitaria“, ha detto il presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo commentando le critiche ricevute dal Pd durante il corteo. “Perché non può essere che comune l’obiettivo della pace in una situazione così grave come quella dell’Ucraina e dell’Europa”, ha aggiunto.

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