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Rai, tra Fuortes e le nomine dei direttori dei tg c’è di mezzo Conte: il retroscena da viale Mazzini

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Chi conosce bene l’amministratore delegato della Rai Fuortes sa che stavolta potrebbe essere la volta buona. Insomma, il 18 novembre forse avremo i nuovi direttori dei tg o almeno alcuni di essi. Di sicuro però l’Ad si prenderà tutto il tempo che ha a disposizione per decidere, ovvero fino a mercoledì della prossima settimana.

S&D

Poi, se non ci saranno ulteriori rinvii si darà il via al giro di valzer che potrebbe coinvolgere anche i direttori dei grandi telegiornali. Lui di sicuro punta a “chiudere”, conscio del fatto che a Palazzo Chigi sono stanchi dei continui rinvii e delusi, come rivelato da TPI nei giorni scorsi, dal nuovo piano editoriale fotocopia di quello del vecchio Ad Salini. “Ci si aspettava maggior coraggio” spiegano ora da Palazzo Chigi.

Al momento in cui scriviamo comunque la quadratura del cerchio in vista delle possibili nomine non è ancora stata trovata. Solo una cosa appare sicura, a quanto apprende TPI, e per precisa scelta di Fuortes: al Tg1 andrà una donna. Questa l’unica certezza.

Al momento, comunque, quelli che si stanno lamentando di più sono i 5 Stelle per difendere Carboni, l’attuale direttore del Tg1 (che certamente sarà sostituito) ma per il quale chiedono un’adeguata contropartita. I 5 Stelle hanno persino chiesto di sostituire Gennaro Sangiuliano che però è difeso dal centrodestra (soprattutto Lega ) ed ha estimatori importanti anche al Nazareno.

Il ragionamento di Conte è stato il seguente: se dobbiamo cambiare il Tg1 (dove i pentastellati vorrebbero Lucia Goracci) allora cambiamo tutto, Tg2 e Tg3 compresi. Insomma, Conte vuole mostrare i muscoli: via Carboni? Allora via anche Sangiuliano. E Di Maio? Per la “gioia” di Conte è pienamente in partita: al momento giusto dirà la sua anche sul dossier Rai.

A proposito del Tg3: Mario Orfeo ha rifiutato la direzione “approfondimenti” dove potrebbe andare Di Bella anche se il diretto interessato preferirebbe restare negli States. Sarà comunque a Roma a fine mese.

Capitolo Rainews: proveranno a spostare il direttore Andrea Vianello (potrebbe andare al “Day time” o allo “sport”) per liberare un posto per Carboni. Anche Roberto Sergio, dopo aver sperato a lungo in una direzione generale, spera ora in una direzione di genere, meglio se il day time.

C’è poi la TGR, Testata giornalistica regionale. Una vera e propria corazzata utile soprattutto durante le elezioni locali; dovrebbe restare in quota Lega ma Casarin potrebbe essere sostituito con il suo suo numero due Pacchetti.

Per quanto riguarda Rai 2, in pista oltre al vice dell’uscente Di Meo, Massimo Lavatore c’è anche Angelo Mellone area centro destra declinazione Fdi. Oggi vice direttore di Rai 1 dove può vantare il grande successo di Uno Mattina in Famiglia che sta vivendo ascolti record grazie all’arrivo in conduzione di Ingrid Muccitelli insieme al duo storico Tiberi/Setta.

Insomma, il vero problema per Fuortes è che al momento Carboni non ha una sistemazione e Conte si è messo di “traverso”. E questo rischia di fare saltare, magari all’ultimo momento, la “quadratura del cerchio”.

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