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    “Il fallimento della politica sanitaria lombarda. Vi racconto cosa è successo quel 23 febbraio ad Alzano”: lettera di un operatore sanitario di una struttura Covid a Bergamo

    Medici in trincea Credits: Ansa
    Di TPI
    Pubblicato il 7 Apr. 2020 alle 16:33 Aggiornato il 7 Apr. 2020 alle 18:08

    “Chi scrive vive e lavora a Bergamo in una struttura Covid-19”. Questa è la lettera inviata a TPI da B.T., operatore tecnico dell’area Covid a Bergamo.

    “Era il 23 Febbraio quando vengo a conoscenza dell’avvenuta chiusura del PS di Alzano Lombardo per il riscontro di 2 casi di positività al virus. Una paziente di mia moglie aveva transitato per quel PS il giorno precedente e temendo un contagio contatta l ‘Ospedale ricevendo comunicazione dell’avvenuta riapertura del presidio di pronto soccorso d’ autorità da parte dell ATS Bergamo EST. Come riporta la stampa nessuna sanificazione e nessuna separazione dei percorsi. Codogno il giorno 21 aveva diagnosticato il primo paziente italiano positivo, e il SINDACO dispone “per il pomeriggio di oggi e per la giornata di domani la chiusura delle scuole e, “almeno fino a domenica”, di tutti “gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, di pubblico intrattenimento ed i luoghi di ritrovo ed assembramento del pubblico. Alzano nulla. Nessun tampone nell’ospedale, nessun tracciamento di parenti e pazienti. Nessun tampone ai ricoverati. La grave mancanza messa in atto da chi ha il gravoso compito di TUTELARE la Salute Pubblica fallisce in maniera, a mio parere, decisiva nel contrastare la diffusione del virus.

    Quello che ne consegue è la naturale evoluzione di quella scelta. Il numero dei malati che aumenta fino a diventare ingestibile. I numeri dei decessi diventa talmente imbarazzante che nemmeno tutti vengono accreditati al Covid 19. Le strutture territoriali diventano impossibilitate a trattare la cremazione di simili volumi e sono costretti ad intervenire i mezzi militari per esportare le salme fuori Regione. Lo sforzo sanitario messo in campo è stato estremo e improvvisamente diventiamo tutti Eroi in trincea a combattere un nemico invisibile e sconosciuto, quando, forse il nostro vero nemico siede sulle poltrone che governano questa crisi. Ci chiediamo chi ha avvallato l’iniziale silenzio? Quali interessi sono stati tutelati? Queste domande iniziano a trovare risposte grazie al Vostro impegno nella ricostruzione dei fatti”.

    L’inchiesta di TPI sulla mancata chiusura della Val Seriana per punti:

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