Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 16:11
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » News

Giulio Regeni fu pedinato e rapito alla stazione metro del Cairo

Immagine di copertina

Emergono i primi nomi degli ufficiali coinvolti nella morte del ricercatore friulano e nuovi particolari sulla sua scomparsa

C’è chi parla di nove, chi di almeno cinque uomini degli apparati di sicurezza egiziani coinvolti nella morte del ricercatore friulano Giulio Regeni, il cui corpo senza vita venne ritrovato alla periferia del Cairo il 3 febbraio 2016.

Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come

Questo è quanto emerge dai nuovi elementi probatori consegnati dal team investigativo egiziano che lavora alle indagini.

“È un inizio, è già importante che si cominci a discutere di questi nove ufficiali, ma c’è molto di più e bisogna attendere”, racconta la nostra fonte a TPI.

Il 21 dicembre, le due procure si sono confrontate per un nuovo scambio di atti e informazioni.

Il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone e il suo sostituto, Sergio Colaiocco, con il procuratore della Repubblica araba d’ Egitto Nabel Sadek hanno avuto un incontro al Cairo.

Una riunione concordata che ha fatto seguito alle dichiarazioni dei politici di entrambi i paesi sulla volontà di ottenere nuove informazioni sulla morte di Giulio.

Nella nota congiunta diffusa al termine della riunione, si legge: “Nel corso dell’incontro i magistrati hanno proceduto a una approfondita disamina dei nuovi elementi che i due uffici si sono scambiati. Vi è stato inoltre un aggiornamento sullo stato di avanzamento dei lavori della società incaricata del recupero dei video della metropolitana del Cairo”.

Gli uomini della sicurezza egiziana hanno sorvegliato e seguito Giulio fino alle sue ultime ore di libertà.

Giulio venne pedinato e prelevato alla stazione metro di Gamal Abdel Nasser e condotto alla stazione di polizia di Izbakiya.

Secondo quanto riporta Reuters, dopo essere stato trattenuto alla stazione di polizia per 30 minuti, Giulio venne trasferito in un complesso di sicurezza di stato gestito da Homeland Security.

La Homeland security è l’altro nome di Al-Amn al-Watani, ossia i servizi segreti del Ministero degli Interni egiziano, diretti dal generale Khaled Shalaby, che si sospetta sia uno dei nove ufficiali coinvolti nel caso, anche se il suo nome per ora non è emerso.

Nello specifico, si tratta dell’uomo che potrebbe aver ordinato il sequestro di Giulio Regeni.

Le fonti riportate da Reuters non chiariscono cosa sia successo a Regeni in seguito al suo trasferimento al complesso di sicurezza dello stato.

Il Ministero degli Interni egiziano ha sempre, categoricamente, negato che le autorità egiziane siano state coinvolte nell’omicidio di Regeni, dichiarando il rapporto Reuters come “infondato” e “falso”.

Gli altri nomi emersi dai nuovi elementi probatori, riguardano il maggiore Magdi Ibrqaim Abdlaal Sharif, il capitano Osan Helmy, il colonnello Mahmud Handy e altre sei persone.

Il nome di Magdi Ibrqaim Abdlaal Sharif non è nuovo: TPI ne parlava già lo scorso agosto.

Sharif è il militare che teneva i contatti con l’ex capo del sindacato autonomo dei venditori ambulanti Mohammed Abdallah, il quale aveva intrecciato i rapporti con Regeni per la sua ricerca sul campo e che voleva incastrarlo per venderlo agli apparati egiziani attraverso una denuncia sfociata in controlli sempre più serrati.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Bsw, il partito anti-élites che sconvolge la politica tedesca: “Gli elettori ci votano perché parliamo dei loro problemi”
Esteri / Guida geopolitica per capire Caoslandia: Aldo Giannuli spiega a TPI i rischi di “un mondo acentrico senza un ordine globale”
Esteri / Il virus Marburg spaventa l’Europa: che cos’è, quali sono i sintomi e come si trasmette
Ti potrebbe interessare
Esteri / Bsw, il partito anti-élites che sconvolge la politica tedesca: “Gli elettori ci votano perché parliamo dei loro problemi”
Esteri / Guida geopolitica per capire Caoslandia: Aldo Giannuli spiega a TPI i rischi di “un mondo acentrico senza un ordine globale”
Esteri / Il virus Marburg spaventa l’Europa: che cos’è, quali sono i sintomi e come si trasmette
Esteri / Il virus Marburg spaventa l'Europa, isolati due casi in Germania
Esteri / Gaza: il bilancio delle vittime sale a 41.802. Libano: nuovi raid israeliani a Beirut. Hezbollah lancia razzi sullo Stato ebraico. Onu: "Gli attacchi di Israele hanno costretto alla chiusura 37 strutture sanitarie". Il ministro degli Esteri iraniano: "Cessate il fuoco simultanei in Libano e a Gaza". Khamenei: "Il 7 ottobre fu un attacco legittimo". I Pasdaran minacciano: "Colpiremo impianti energetici israeliani in caso di attacco"
Cronaca / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Il Regno Unito cede a Mauritius la sovranità sulle Isole Chagos, compreso l’atollo di Diego Garcia usato dagli Usa come base militare
Esteri / La Cia recluta informatori in Cina, Iran e Corea del Nord: “Ecco come potete contattarci”
Esteri / Libano: 9 morti in un raid di Israele su un ospedale nel centro di Beirut. Il governo: "Uccisi più di 40 operatori sanitari e pompieri in tre giorni". Eliminati 100 miliziani di Hezbollah: il gruppo lancia missili e droni sul nord dello Stato ebraico. Uccisi anche 2 soldati libanesi: per la prima volta l'esercito risponde al fuoco dell'Idf. Gaza: 41.788 morti dal 7 ottobre. Joe Biden: "Stiamo discutendo di una possibile risposta israeliana contro gli impianti petroliferi in Iran"
Esteri / Aborto, armi, migranti: com’è andato il primo dibattito tv tra JD Vance e Tim Walz