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Cosa è successo il 28 gennaio nel mondo

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Le notizie senza giri di parole su TPI

Yemen: un’autobomba ha provocato la morte di sette persone fuori dal palazzo presidenziale di Aden. Fonti ufficiali hanno reso noto che l’autovettura dell’attentatore suicida si sarebbe diretta verso un checkpoint a circa 500 metri dal palazzo Maashiq. Dieci persone sono rimaste ferite, per lo più civili. Il presidente Abd-Rabbu Mansour Hadi, che si trovava all’interno del palazzo, è invece rimasto illeso. Lo Stato Islamico ha rivendicato l’attentato.

– Camerun: almeno quattro persone sono morte durante un attacco suicida contro una scuola pubblica di Kerawa, nel nord del Camerun, attribuito al gruppo estremista Boko Haram Non è chiaro, invece, quante persone siano rimaste ferite. Una seconda fonte avrebbe dichiarato che la scuola ospita rifugiati nigeriani. L’attentato non è stato ancora rivendicato.

– Svezia: il ministro degli Interni svedese, Anders Ygeman, ha annunciato che saranno espulsi dai 60 agli 80mila richiedenti asilo dei 163mila che avevano chiesto lo status di rifugiato lo scorso anno. Nel 2015 la Svezia era stato il paese dell’Unione europea con più richieste di asilo: delle circa 58.800 esaminate, il 55 per cento era stato accettato.

– Giornalismo: la troupe di Al-Jazeera Arabic rapita in Yemen è stata liberata dopo dieci giorni di prigionia. Il giornalista Hamdi al-Bokari, l’operatore Abdulaziz al-Sabri e l’autista Moneer al-Sabai erano stati rapiti da alcuni uomini armati nella città di Taiz, nel sudovest del paese. L’identità dei rapitori non è chiara, ma potrebbe trattarsi delle forze ribelli sciite Houthi.

– Francia: un’esponente del gruppo femminista ucraino Femen ha manifestato contro la visita di Rouhani in Francia, mostrandosi appesa a un ponte, come da tradizione quasi del tutto nuda, con un cappio al collo, al fine di enfatizzare che l’Iran è uno dei paesi che ancora oggi esegue condanne capitali e impiccagioni. ll capo di stato della Repubblica islamica dell’Iran è in giro per l’Europa a caccia di nuovi accordi in grado di rivitalizzare l’economia del paese, ora che le sanzioni da parte di Stati Uniti e Unione europea sono state sollevate. 

– Costa d’Avorio: è iniziato il processo per crimini contro l’umanità all’ex presidente ivoriano Laurent Gbagbo. È il primo ex capo di stato ad essere processato dinnanzi alla Corte penale internazionale dell’Aia. I giudici lo accusano di non aver voluto riconoscere la vittoria elettorale nel novembre 2010 del suo rivale Alassane Ouattara, e di conseguenza di essere responsabile delle rivolte scoppiate tra le varie fazioni rivali, durate 5 mesi, che hanno provocato 3000 morti. Il processo potrebbe durare almeno tre o quattro anni. 

– Stati Uniti: L’organizzazione non governativa statunitense Freedom House, che si occupa di diritti umani, ha diffuso la mappa dei paesi più liberi. Secondo l’ong, il 2015 è stato l’anno peggiore da dieci anni a questa parte per quanto riguarda la libertà nel mondo. Il mondo nel 2015 ha visto diverse crisi che hanno fomentato sentimenti xenofobi in diversi paesi democratici e hanno portato i regimi autoritari ad aumentare la repressione del dissenso. 

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