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La tutor di Regeni a Cambridge verrà interrogata a gennaio

Immagine di copertina
Maha Abdelrahman

Le autorità giudiziarie britanniche accettano di dare corso all'ordine di investigazione europea disposto in ottobre dalla procura di Roma

Maha Abdelrahman, tutor a Cambridge di Giulio Regeni, potrà essere interrogata in Italia a gennaio.

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Lo ha detto il ministro degli Esteri Angelino Alfano durante la registrazione di Porta a porta su Rai1 lo ha poi confermato la procura di Roma.

Il giudice britannico ha accettato l’ordine di investigazione europeo e la donna, responsabile dell’operato del giovane ricercatore morto al Cairo nel 2106, dovrà così rispondere alle domande degli investigatori che stanno indagando sul caso.

Le autorità giudiziarie britanniche accettano di dare corso all’ordine di investigazione europea disposto in ottobre dalla procura di Roma e dunque che la Abdelrahman venga formalmente ascoltata sulle circostanze relative alla ricerca condotta da Giulio in Egitto, alle modalità con cui si è svolta, all’uso che venne fatto dei 10 report che erano il risultato parziale di quella ricerca e che lo stesso Giulio consegnò alla Abdelrahman nel gennaio del 2016, due settimane prima di essere sequestrato dagli apparati della sicurezza egiziani.

Secondo la procura di Roma, inoltre, la polizia di Cambridge, così come richiesto in rogatoria, anche grazie alla disponibilità della Università, sta procedendo all’identificazione e all’ascolto degli studenti che si sono recati per motivi di studio in Egitto.

Abdelrahman, per la quale da tempo i pm di Roma chiedono anche l’acquisizione dei suoi tabulati telefonici tra gennaio 2015 e febbraio 2016, è un nome di peso nel piccolo mondo di studiosi del Medio Oriente.

La speranza del pubblico ministero Sergio Colaiocco, che ha chiesto la rogatoria, è di colmare una delle molte lacune nelle indagini sulla tortura e l’omicidio del ricercatore italiano ottenendo risposte alle numerose domande finora rimaste inevase.

Proprio parlando della professoressa Rahman, Giulio aveva confidato le sue preoccupazioni a un amico qualche mese prima di essere sequestrato. I genitori di Regeni e l’avvocata Alessandra Ballerini, che li assiste nella battaglia per la ricerca della verità, hanno trovato nel computer del ragazzo le conversazioni telematiche alla base della rogatoria con cui si ribadisce la richiesta di interrogare la tutor.

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