Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:57
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » News

Egitto, 15 ragazzi impiccati in due mesi. Ma per Al Sisi è “la cultura egiziana”

Immagine di copertina

L’Egitto non accetta lezioni sui diritti umani. L’Egitto non accetta lezioni su nulla.

“La pena di morte è radicata nella cultura egiziana”, dice il presidente Al-Sisi. Noi abbiamo i nostri valori, gli egiziani hanno i loro e noi dobbiamo rispettarli.

Non sono parole a caso, ma affermazioni del presidente egiziano Al-Sisi emerse a conclusione del summit Ue-Lega araba che si è tenuto a Sharm el-Sheikh lo scorso 25 febbraio. Nello stesso giorno Al-Sisi incontrava il premier italiano Giuseppe Conte. Nulla di nuovo sul fronte Regeni.

Se la pena di morte è radicata nella loro cultura come dichiara Al-Sisi, dobbiamo cominciare a credere che torture e sparizioni forzate lo siano in egual misura, che siano dunque ammesse e praticate. Le stesse che ha subito il nostro Giulio Regeni, per il quale ormai le promesse e gli impegni del presidente suonano solo come parole fasulle.

Ma se queste sono le premesse, tocca non soprendersi più di quanto accade nel Paese con il quale i rapporti economici vanno a gonfie vele.

Purtroppo non c’è presidente Fico che tenga: l’unico valore che condividiamo con l’Egitto è quello della moneta, e per quello abbiamo da tempo abdicato alla verità per un omicidio efferato, truce e senza giustizia.

Leggi anche: Fico a TPI nel 3° anno senza Regeni: “La verità vale più di ogni altro interesse; Al Sisi mi ha mentito, ora basta bugie”

L’Egitto di Al-Sisi è e resterà quello in cui un cittadino viene arrestato solo per aver manifestato il proprio dissenso in piazza, o per aver chiesto le dimissioni del presidente.

L’Egitto di Al-Sisi è e resterà quello in cui un giovane Mahmoud Abu Zeid (alias Shawkan) avrebbe dovuto essere rilasciato il 16 febbraio, dopo cinque anni e mezzo di carcere senza alcuna accusa, ed è ancora in una stazione di polizia.

L’Egitto di Al-Sisi è e resterà quello in cui dall’inizio dell’anno già 15 giovanissimi ragazzi sono stati impiccati.

L’egitto di Al-Sisi è e resterà quello di Islam Khalil, il giovane 29enne che avrebbe dovuto lasciare il carcere il 14 febbraio – dopo quasi un anno di prigione senza giusto processo – sparisce nel nulla, di nuovo, da una stazione di polizia del Cairo.

Ti potrebbe interessare
Esteri / L’allarme del Wfp: quest’inverno 17 milioni di persone a rischio fame in Afghanistan
Esteri / Israele bombarda ancora il Libano: almeno un morto e diversi feriti. L’Idf: “Colpiti due agenti di Hezbollah”
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Ti potrebbe interessare
Esteri / L’allarme del Wfp: quest’inverno 17 milioni di persone a rischio fame in Afghanistan
Esteri / Israele bombarda ancora il Libano: almeno un morto e diversi feriti. L’Idf: “Colpiti due agenti di Hezbollah”
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Esteri / Trump fa causa alla BBC per diffamazione e chiede un risarcimento da 10 miliardi di dollari
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti