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Home » Esteri

Le donne di Zanzibar costrette a divorziare per aver votato liberamente

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Almeno 47 donne a Zanzibar, regione semiautonoma della Tanzania, hanno dovuto divorziare per aver votato diversamente da quanto imposto dai propri mariti

Quasi 50 donne a Zanzibar sono state costrette a divorziare dopo che avevano deliberatamente deciso di prendere parte alle elezioni di ottobre 2015 andando contro la volontà dei propri mariti, secondo quanto hanno riportato gli avvocati e i sostenitori dei diritti delle donne coinvolte.

Mzuri Issa, coordinatrice dell’associazione Tanzania Media Women’s Association (Tamwa) nell’arcipelago di Zanzibar, ha rivelato che 47 donne hanno dovuto divorziare per aver votato diversamente da quanto imposto dai loro mariti.

Issa ha aggiunto che alcune donne non hanno partecipato al voto per paura di essere costrette al divorzio o di subire violenza da parte dei rispettivi mariti. Altre hanno dichiarato di essere state costrette a votare per dei candidati che non sostenevano.

“Alcune donne non hanno ricevuto il permesso di votare da parte dei loro mariti, ma quelle che si sono rifiutate di vedere calpestati i propri diritti hanno subito il divorzio o sono state abbandonate”, ha dichiarato Issa.

Il partito al governo in Tanzania – Chama Cha Mapinduzi (CCm) -, al potere da quando il paese ha ottenuto la sua indipendenza nel 1961, ha recentemente dovuto fare i conti con le elezioni più incerte degli ultimi cinquant’anni, messo per la prima volta in crisi da una coalizione composta da quattro gruppi d’opposizione che sostenevano insieme l’unico candidato credibile dell’opposizione.

Le elezioni, tuttavia, sono state poi vinte dal candidato del Partito della rivoluzione (Ccm), al governo in Tanzania. Il risultato del voto, che il leader dell’opposizione non ha riconosciuto, è stato anche oscurato dalla crisi politica sorta a Zanzibar, regione semiautonoma della Tanzania, dove le elezioni sono state annullate

Zanzibar è un arcipelago con un proprio parlamento e un proprio presidente, e una popolazione musulmana pari a circa 1,3 milioni di persone che rappresenta la maggioranza della regione. Una nuova tornata elettorale è prevista a gennaio o febbraio del 2016.

“Pensavo che una divergenza politica in un sistema democratico fosse cosa normale. Sfortunatamente, mio marito è stato irremovibile e ha voluto divorziare. Ha anche deciso di non garantire i bisogni base ai nostri bambini”, ha dichiarato una donna che ha preferito rimanere anonima al giornale locale Daily Newspaper. 

La Tanzania Media Women’s Association e altre organizzazioni a sostegno dei diritti delle donne hanno intrapreso una campagna per aumentare la consapevolezza dei diritti civili in modo che le persone, in particolare gli uomini, comprendano il diritto di libertà nelle decisioni politiche. 

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