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Home » Esteri

La prima visita ufficiale di un premier canadese negli Stati Uniti degli ultimi vent’anni

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Justin Trudeau è arrivato il 10 marzo a Washington. Canada e Stati Uniti si stanno riavvicinando dopo anni di relazioni tese

Il primo ministro liberale del Canada, Justin Trudeau, è arrivato a Washington per la prima visita ufficiale di un leader canadese negli Stati Uniti degli 20 anni. Durante la visita, incontrerà alla Casa Bianca il presidente Barack Obama. 

S&D

Questioni ambientali e affari commerciali sono i due punti sui quali i due capi di stato si confronteranno per cercare di trovare un approccio comune. 

La visita rappresenta un riavvicinamento nelle relazioni tra i due paesi, che sono state tese per molti anni, in particolare modo quando era al governo il conservatore Steven Harper. Obama aveva invitato Trudeau a Washington poco dopo la sua elezione nell’ottobre del 2015

“Il mondo sarà migliore quando questo continente sarà migliore”, ha detto Trudeau. “La nostra amicizia può servire come modello”, sostiene il primo ministro canadese, determinato a ricucire i rapporti, dopo le tensioni con il precedente governo. 

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, vede nel giovane leader qualcuno che condivide la sua politica progressista, così come la sua retorica di speranza e cambiamento. 

La campagna elettorale e la conseguente vittoria di Trudeau, hanno portato molti a fare paragoni con l’inizio della presidenza Obama. 

Dopo le numerose vittorie di Donald Trump alle primarie di vari stati, c’è stato un picco di ricerche su internet su “come trasferirsi in Canada“, se lui dovesse diventare presidente degli Stati Uniti. 

Le relazioni tra Stati Uniti e Canada si erano ulteriormente incrinate quando l’amministrazione Obama si era opposta all’oleodotto Keystone XL, che avrebbe dovuto trasportare il petrolio dall’Alberta, in Canada, al Golfo del Messico.

Ma il presidente Barack Obama si è detto fiducioso che le questioni sul clima riusciranno a superare quelle vecchie divergenze sull’oleodotto. 

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