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Home » Esteri

Il Consiglio di sicurezza Onu approva l’invio di osservatori internazionali ad Aleppo

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La risoluzione è stata votata all'unanimità. Intanto prosegue l'evacuazione di Aleppo est dove circa 4.500 persone, inclusi 47 orfani, sono stati tratti in salvo

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato all’unanimità una risoluzione proposta dalla Francia che prevede l’invio immediato di osservatori Onu ad Aleppo est, allo scopo di prevenire atrocità nei confronti della popolazione da parte delle forze siriane e dalle milizie alleate.

Il provvedimento è stato votato lunedì 19 dicembre da tutti i membri del Consiglio di sicurezza, inclusa la Russia che nelle ore antecedenti aveva lasciato invece intendere che avrebbe utilizzato il suo potere di veto come già accaduto in precedenza su risoluzioni simili.

Mosca aveva presentato una risoluzione alternativa a quella sostenuta dalla Francia, ma dopo circa tre ore di negoziati, domenica 18 dicembre i due paesi hanno comunicato di aver raggiunto un accordo.

La risoluzione dispone che il segretario generale Onu Ban Ki-moon consulti con urgenza la Siria e le altre parti in conflitto per procedere all’invio degli osservatori e alla consegna di aiuti medici e umanitari.

Le forze aeree di Mosca appoggiano l’esercito siriano nell’offensiva contro i ribelli che si trovano nella parte orientale della città, ormai quasi integralmente in mano ai lealisti. Lunedì 19 dicembre è ripresa l’evacuazione dei civili da Aleppo est, sulla base di un nuovo accordo tra le forze governative e i ribelli.

Tra le circa 4.500 persone evacuate ci sono anche 47 bambini rimasti intrappolati in un orfanotrofio, che sono stati portati in salvo secondo una dichiarazione rilasciata dal fondo Onu per l’infanzia (Unicef). Alcuni di loro si trovano in condizioni critiche a causa di disidratazione o ferite.

Qui sotto il video dei bambini in precedenza rilasciato dall’associazione benefica Syrian American Medical Society (SAMS):


— Leggi anche: Tutte le tappe del conflitto siriano dal 2011 a oggi

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