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Home » Esteri

Un’autobomba ha ucciso 11 civili in una città costiera in Siria

Immagine di copertina

Non è chiaro di abbia compiuto l'attacco a Jableh, roccaforte lealista. Gli ultimi aggiornamenti dalla Siria

Un’autobomba è esplosa nella città costiera di Jableh, in Siria, uccidendo almeno undici persone. È quanto si apprende giovedì 5 gennaio 2017 dalla Tv di stato siriana.

Secondo quando riferito, 25 persone sono rimaste ferite mentre diverse auto hanno preso fuoco e alcuni negozi sono rimasti danneggiati dall’esplosione che ha colpito una zona commerciale piuttosto affollata della città.

A maggio del 2016, un attacco rivendicato dal sedicente Stato islamico nella stessa area, considerata una roccaforte del presidente siriano Bashar al-Assad, era costato la vita a 45 persone.

Per il momento però non è chiaro chi abbia compiuto quest’ultimo attentato, forse un attacco suicida.

In tutta la Siria è in vigore un cessate il fuoco promosso dalla Turchia e dalla Russia ed entrato in vigore il 29 dicembre 2016. Malgrado siano state segnalate violazioni da ambo le parti la tregua sembra reggere.

Tuttavia l’accordo esclude sia l’Isis che Jabhat Fateh al-Sham (l’ex Fronte al-Nusra). Sono escluse anche le milizie curde dell’Ypg.

La crisi idrica di Damasco

Nel frattempo Damasco è afflitta da una crisi idrica che sta colpendo circa 5,5 milioni di persone.

La principale fonte di approvvigionamento della capitale è infatti il Wadi Barada, una regione dove sono in corso scontri. Ognuna delle parti accusa l’altra di aver compromesso le infrastrutture vicine alla fonte, interrompendo il flusso.

Le truppe regolari e le milizie iraniane stanno tentando di riottenere il controllo della valle. Secondo il governo nella regione sono presenti combattenti appartenenti a Jabhat Fateh al-Sham, ma il gruppo nega.

La Turchia ha “neutralizzato” 38 miliziani dell’Isis

Le forze armate turche hanno reso noto giovedì 5 gennaio 2017 che l’aviazione e l’artiglieria hanno colpito diversi obiettivi dell’Isis in Siria “neutralizzando” 38 miliziani.

Nelle ultime 24 ore sono stati condotti numerosi raid aerei che hanno colpito 28 obiettivi distruggendo rifugi, centri di comando, armi e veicoli.

L’operazione militare turca a sostegno dei ribelli siriani nel nord della Siria denominata Scudo dell’Eufrate è stata avviata circa quattro mesi fa per ripulire l’area di confine tra la Turchia e la Siria dai miliziani estremisti.

Nel corso delle ultime settimane, è stata messa sotto assedio la cittadina di al-Bab, controllata dall’Isis.

L’operazione irachena al confine con la Siria

Intanto, l’esercito iracheno ha lanciato una nuova offensiva volta a liberare dall’Isis le città occidentali lungo il confine con la Siria e tagliare le vie di fuga da Mosul verso il paese vicino.

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