Chi è il “secondo uomo” di Meghan Markle
La duchessa del Sussex si fida ciecamente di lui
MEGHAN MARKUS ANDERSEN – Sì conoscono da otto anni ma è come se fossero amici da sempre. Meghan Markle e Markus Anderson sono molto legati. Ma chi è Anderson? “L’angelo custode dei segreti della duchessa”, hanno riferito i tabloid. In altre parole: il confidente (e collaboratore) della moglie del principe Harry.
Anderson, canadese di 42 anni, appena maggiorenne si trasferì a Londra. Lì inizio a lavorare come cameriere al club Soho House. Diventato amico del fondatore, Nick Jones, qualche anno dopo divenne il gestore dello stesso locale ma a Toronto. Città dove ha avuto modo di conoscere, nel 2011, Meghan.
A quei tempi la duchessa era un’attrice della serie televisiva Suits. E grazie a Markus, negli anni, fu introdotta a George Clooney e Amal Alamuddin, Justin Trudeau (primo ministro canadese) e Jessica Mulroney, fashion designer. Durante il divorzio dal primo marito Trevor Engelson, il 42enne stette sempre al suo fianco. Fino a diventare una presenza fissa dal fidanzamento col principe Harry.
Andersen, infatti, è stato colui che ha organizzato il primo appuntamento tra i due futuri marito e moglie. La location? La Soho House di Toronto. L’incontro fu segreto e Markus mise a punto anche un weekend per la coppia a Babington House, nel Regno Unito.
Il 42enne, poi, ha spinto la duchessa del Sussex a scegliere Sara Latham come capo della comunicazione. “Marcus è molto divertente, spiritoso, affascinante e assolutamente discreto. Lui e Sara conoscono tutti nel mondo della politica e dello spettacolo da entrambe le parti dell’Atlantico. Se Meghan e Harry stanno cercando di diventare un marchio globale con la loro filantropia, non potrebbero scegliere due persone migliori per guidarli”, ha detto una fonte ai tabloid.
E ancora: “Andersen le è completamente fedele e non commenta mai le indiscrezioni. È molto protettivo nei confronti di Meghan e quando l’attrice ha iniziato ad avere la stampa contro, lui le ha trovato la miglior addetta che ci fosse”.