Una birra per venti centesimi in Venezuela
Nonostante la difficoltà per i locali per comprare i beni di consumo più necessari, il Paese sta diventando un vero e proprio paradiso per i turisti
La paura dei rapimenti, della violenza e della mancanza di beni di prima necessità in Venezuela non rappresenta, per molti, un incentivo per prenotare una vacanza nel Paese. Eppure i viaggiatori incalliti hanno deciso di non dare troppo ascolto alle storie sul Venezuela, siano esse verosimili o esagerazioni, per godere di questo paradiso. Anche perché il Paese è ormai diventato una meta turistica incredibilmente economica.
La ragione dei prezzi bassi è dovuta al tasso di cambio tra la valuta locale, il bolívar, e le valute straniere. Un euro ad esempio vale circa sette bolivares venezuelani.
Questo permette ai turisti di affittare una barca per raggiungere un’isola caraibica dal Venezuela per circa 14 euro al giorno o di recarsi sulle Ande o nella foresta Amazzonica e soggiornarvi per una settimana a soli 115 euro. E una birra nella spiaggia caraibica di Las Roques costa appena venti centesimi di euro.
L’anno scorso il numero complessivo di turisti ammontava a un milione, secondo le stime di Reuters.
Un turista ha riferito al fotografo Reuters Carlos Garcia Rawlins che un pasto a Caracas costa un quarto di quello che pagherebbe a Buenos Aires per lo stesso piatto.
Nel frattempo, la popolazione locale fa i conti con una crisi economica sempre più grave. I supermercati sono oggetto di continui saccheggi, spesso ci sono lunghe code per comprare beni di prima necessità e il governo ha imposto anche dei giorni specifici in cui i cittadini possono recarsi a fare la spesa, per limitare i disordini.