Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 16:04
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home

La schiavitù in Mauritania è un crimine contro l’umanità

Immagine di copertina

Il 12 agosto la Mauritania ha votato una legge che riconosce la schiavitù come un crimine contro l’umanità e inasprisce le pene per i colpevoli

Il 12 agosto l’Assemblea nazionale della Mauritania ha decretato che la schiavitù costituisce un crimine contro l’umanità. La nuova legge votata all’unanimità prevede il raddoppiamento della pena per i colpevoli – fino a 20 anni di carcere – e garantisce alle vittime un regolare processo e assistenza legale gratuita.

L’Assemblea nazionale ha inoltre accordato alle Ong ufficialmente riconosciute la possibilità di denunciare casi di schiavitù e di assistere le vittime.

In Mauritania la schiavitù è stata abolita nel 1981 e criminalizzata solo nel 2007. Secondo diverse Ong la pratica è tuttora diffusa e molte persone possono anche ereditare lo status di schiavi, se lo sono anche i loro genitori. Secondo uno studio del movimento anti-schiavitù Walk Free, la Mauritania è il Paese con il maggior numero di schiavi in rapporto alla popolazione: il quattro per cento degli abitanti è sottoposto a una forma di schiavitù

Finora la schiavitù era considerata un crimine solo in caso di privazione di libertà o di lavoro non pagato. La nuova legge criminalizza questa pratica in altre dieci forme, incluso il matrimonio forzato e la consegna di una donna a un altro uomo in seguito alla morte del marito, anche senza il suo consenso.

Secondo quanto riporta la Bbc, la legge è stata adottata a pochi giorni dal processo di tre attivisti che si dedicano a campagne contro la schiavitù, arrestati lo scorso gennaio. Secondo l’agenzia giornalistica Afp, erano stati accusati di far parte di un’organizzazione non ufficialmente riconosciuta dal governo. Due di loro sono membri dell’Ira (Iniziativa per la rinascita del movimento abolizionista).

Il presidente di Ira Biram Ould Dah Ould Abeid, che nel 2014 si era candidato alle elezioni presidenziali, è attualmente detenuto nella prigione di Aleg, a 250 chilometri dalla capitale Nouakchott. 

Ti potrebbe interessare
Spettacoli / La denuncia di Federico Fashion Style: "Picchiato e insultato perché sono gay"
Politica / D’Antuono (Volt) a TPI: “Elezioni europee? Serve una riforma elettorale. Ecco cosa vogliamo fare”
Lotterie / Estrazioni del Lotto, Superenalotto e 10eLotto oggi venerdì 19 aprile 2024
Ti potrebbe interessare
Spettacoli / La denuncia di Federico Fashion Style: "Picchiato e insultato perché sono gay"
Politica / D’Antuono (Volt) a TPI: “Elezioni europee? Serve una riforma elettorale. Ecco cosa vogliamo fare”
Lotterie / Estrazioni del Lotto, Superenalotto e 10eLotto oggi venerdì 19 aprile 2024
Gossip / Katia Follesa e la presunta crisi con Angelo Pisani, la comica precisa: “È un terreno delicato. Non ne parlo”
Cronaca / Milano, abusi su bambine in una scuola materna: maestro arrestato
Cronaca / Napoli, traghetto da Capri urta banchina: una trentina i feriti, uno in codice rosso
Politica / Ilaria Salis candidata alle Europee: “Se eletta va subito liberata”
Spettacoli / Beppe Vessicchio: “Amadeus in Rai aveva tante pressioni. Se mi chiama a Nove lo seguo”
Cultura / Banca Ifis: lancia “Ifis art”, il progetto dedicato alla valorizzazione e promozione dell’arte e della cultura
Gossip / “Katia Follesa e Angelo Pisani si sono lasciati”: la comica replica alle indiscrezioni