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Home » Esteri

Usa, soldato si dà fuoco davanti all’ambasciata di Israele: “Non sarò complice di un genocidio”

Immagine di copertina
Credit: Twitter

“Liberate la Palestina”, è stato l’ultimo grido del 25enne prima di darsi alle fiamme. In seguito, il giovane è deceduto a causa delle gravissime ustioni riportate

“Il mio nome è Aaron Bushnell e sono un soldato in servizio attivo presso l’Aeronautica militare degli Stati Uniti ma non sarò più complice di un genocidio”. Queste le ultime parole di un militare statunitense deceduto a seguito delle ustioni riportate su tutto il corpo dopo essersi dato fuoco davanti all’ambasciata di Israele nella capitale Washington DC.

S&D

Intorno all’una del pomeriggio di ieri, le 19,00 in Italia, l’uomo si è avvicinato a piedi alla rappresentanza diplomatica israeliana, filmando i suoi passi e le sue parole e con in tasca un contenitore di liquido infiammabile e un accendino.

“Sto per compiere un estremo atto di protesta ma in confronto a ciò che il popolo della Palestina subisce per mano dei suoi colonizzatori non è affatto estremo”, ha detto Bushnell in un video che circola sui social media (e che non vi mostreremo) prima di immolarsi. “Questo è quello che la nostra classe dirigente ha deciso come la normalità”.

“Liberate la Palestina”, è stato il suo ultimo grido prima di darsi alle fiamme. Il filmato proviene dalla diretta streaming pubblicata dal 25enne statunitense su Twitch prima di uccidersi.

L’immediato intervento della polizia metropolitana di Washington e del Secret Service in servizio presso i punti sensibili della città non è stato sufficiente per salvargli la vita a causa delle gravissime ustioni riportate. Il giovane, un ingegnere informatico, è così deceduto alle prime ore di oggi.

Non è il primo caso del genere a verificarsi negli Stati Uniti dall’inizio della guerra scatenata da Israele contro Hamas nella Striscia di Gaza a seguito degli attentati del 7 ottobre. Il 1 dicembre scorso, un manifestante con una bandiera palestinese si diede fuoco davanti al consolato israeliano di Atlanta, nello stato meridionale della Georgia, riportando ferite gravissime.

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