Il discorso di Trump agli Usa: “Ho ereditato un disastro ma ora l’America è tornata”
Nel suo discorso alla nazione, il presidente Usa ha difeso il proprio operato in materia economica e si è vantato di nuovo di aver "risolto 8 guerre in 10 mesi". Nessun riferimento all'Ucraina, uno solo a Gaza ma ha citato sette volte Biden e otto i democratici
“Buonasera America. Undici mesi fa ho ereditato un disastro e lo sto sistemando”. Ha esordito così Donald Trump nel suo discorso di circa venti minuti in diretta televisiva nazionale, in cui il presidente degli Stati Uniti ha affrontato quasi esclusivamente temi economici e interni senza mai citare la guerra in Ucraina, riferendosi soltanto una volta ai conflitti a Gaza e in Medio Oriente, dove si è vantato di “aver portato la pace per la prima volta in 3.000 anni”.
L’unico vero riferimento alla politica estera è stato il più volte ribadito: “Ho risolto 8 guerre in 10 mesi”. Per il resto invece il discorso si è concentrato sulla situazione interna agli Usa. Chi invece ha citato più volte è stato il suo predecessore e i suoi avversari, nominati rispettivamente sette e otto volte.
“Il confine è sicuro, l’inflazione si è fermata, i salari sono in aumento, i prezzi sono scesi. L’America è rispettata ed è tornata più forte che mai”, ha assicurato il magnate, ribadendo che se qualcosa ancora non funziona della Trumponomics la responsabilità è degli altri: “Non è colpa dei repubblicani. È colpa dei democratici”. “Con Biden i salari reali sono crollati, i prezzi sono aumentati e la sua amministrazione ha permesso l’invasione del confine”, ha poi accusato l’attuale inquilino della Casa bianca.
Trump però ha predicato pazienza. “Un anno fa il nostro Paese era morto e pronto a fallire”, ha dichiarato il presidente Usa. “L’anno prossimo vedrete i risultati dei più grandi tagli fiscali nella storia americana. Molte famiglie risparmieranno tra gli 11mila e i 20mila dollari all’anno e la prossima primavera sarà la stagione dei rimborsi fiscali più consistente di sempre”. Qualcosa comunque, ha promesso, arriverà subito nelle tasche di alcuni cittadini statunitensi, in particolare ai militari.
“Grazie ai dazi”, ha aggiunto, definendo quest’ultima la sua “parola preferita”, “sono orgoglioso di annunciare che più di 1.450.000 militari riceveranno un rimborso prima di Natale. Un dividendo speciale che chiamiamo il “dividendo del guerriero” in onore della fondazione della nostra nazione nel 1776: invieremo a ogni soldato 1.776 dollari. E gli assegni sono già in arrivo”.
Al di là della reprimenda contro il suo predecessore, dell’ostentazione esagerata di accordi di pace e dati economici contestati dalla stampa e dall’opposizione e dell’esclusione di ogni responsabilità personale in caso di guai, l’unica vera notizia contenuta nel discorso è stato proprio il rimborso previsto per i militari.
Per il resto, alla prova dei fatti, il tasso di verità delle dichiarazioni del presidente non è parso elevatissimo. Basta guardare un dato su tutti: l’inflazione. L’affermazione secondo cui al momento del suo insediamento fosse “la peggiore degli ultimi 48 anni e, per alcuni, nella storia del nostro Paese” è falsa: all’epoca era intorno al 3%, un dato rimasto sostanzialmente invariato a novembre di quest’anno.
Motivo per cui persino i suoi stessi sostenitori sembrano cominciare a non credergli più. Secondo un recente sondaggio dell’emittente conservatrice Fox News, non certo ostile all’attuale amministrazione Usa, il 62% degli elettori registrati considera Trump maggiormente responsabile delle attuali condizioni economiche negli Stati Uniti rispetto a Biden (32%). D’altronde il suo gradimento complessivo, secondo la media compilata dal sondaggista Nate Silver sulla base delle rilevazioni nazionali, è sceso sotto il 43%. Forse per questo il presidente si è affrettato a rivolgersi in prima serata a tutto il Paese dalla Diplomatic Reception Room della Casa bianca. Di solito questa mossa prelude grandi annunci ma stavolta Trump ha giocato soprattutto in difesa, continuando a fare promesse: “Quando il mondo ci guarderà l’anno prossimo, ci invidierà perché saremo di nuovo rispettati come non lo siamo mai stati prima”. Buon Natale e buon anno.