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L’amministrazione Trump cancella i voli dei rifugiati ammessi negli Usa e minaccia indagini contro i funzionari che ostacolano la stretta contro l’immigrazione irregolare

Immagine di copertina
Migranti honduregni a Tijuana, in Messico, al confine gli Stati Uniti, nel 2018. Credit: ZUMAPRESS.com / AGF

L’amministrazione del presidente Donald Trump ha cancellato i voli dei rifugiati ammessi negli Stati Uniti e minacciato indagini contro i funzionari che ostacolano la stretta contro l’immigrazione irregolare. La notizia è stata divulgata dall’emittente statunitense Cnn, che cita in proposito una nota del dipartimento di Stato e un promemoria del dipartimento di Giustizia.

Tra i primi ordini esecutivi firmati da Trump figura infatti un provvedimento che sospende l’ingresso dei rifugiati negli Usa. Così migliaia di persone che avrebbero dovuto raggiungere gli Stati Uniti dopo una lunga e spesso macchinosa procedura di accoglienza si sono viste cancellare i propri voli.

“Tutti i viaggi di rifugiati previsti verso gli Stati Uniti vengono annullati e non verranno effettuate nuove prenotazioni”, si legge nella nota del dipartimento di Stato, che cita espressamente l’ordine esecutivo del presidente Usa. “In questo momento i Resettlement Support Centers non devono richiedere viaggi per nuovi casi di rifugiati”. 

Il testo informa inoltre che il dipartimento di Stato ha sospeso le richieste di questo genere. Secondo una fonte a conoscenza dei dati citata dalla Cnn, quasi 10mila persone erano in attesa di volare negli Stati Uniti. Al momento sono esentati dal provvedimento soltanto i titolari di visti speciali per immigrati, generalmente concessi a chi ha lavorato all’estero per gli Stati Uniti, e i rifugiati già accolti negli Usa, che continueranno a usufruire di tutti i servizi precedentemente garantiti.

Intanto però il dipartimento di Giustizia di Washington ha minacciato di perseguire penalmente i funzionari statali e locali che si rifiutano collaborare alla stretta sull’immigrazione voluta da Donald Trump. Secondo un promemoria citato dalla Cnn, firmato dal Procuratore generale facente funzioni Emil Bove (in attesa della conferma di Pamela Jo Bondi nominata dal presidente), i magistrati federali che si rifiutano di perseguire gli immigrati irregolari saranno immediatamente segnalati al dipartimento di Giustizia per essere sottoposti a indagine e per subire un’eventuale azione penale.

“La legge federale proibisce agli attori statali e locali di resistere, ostacolare o non rispettare gli ordini e le richieste legali in materia di immigrazione”, si legge nel promemoria citato dall’emittente statunitense. “Gli uffici della Procura degli Stati Uniti e gli organi competenti del dipartimento di Giustizia devono indagare sui casi che coinvolgono tali condotte scorrette in vista di potenziali procedimenti penali”. Il dipartimento di Giustizia ha quindi incaricato una delle proprie divisioni di aiutare a identificare le leggi e le politiche statali e locali che “minacciano di ostacolare” le iniziative del presidente Donald Trump in materia di immigrazione per contestare tali norme in tribunale.

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