Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 15:58
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Cosa hanno in comune Sanders e Trump con la politica europea

Immagine di copertina

Bernie Sanders e Donald Trump risultano essere le due principali rivelazioni delle primarie statunitensi. Ma entrambi sono caratterizzati da una forte impronta europea

Le primarie statunitensi con cui democratici e repubblicani stanno decidendo i rispettivi candidati che si sfideranno per un posto alla Casa Bianca nel novembre del 2016 si stanno rivelando molto più imprevedibili del previsto.

Sul lato dei Democratici, infatti, Hillary Clinton, che alla vigilia sembrava destinata a vincere quasi senza alcuna opposizione, è messa a dura prova dal forte consenso elettorale di Bernie Sanders, senatore del Vermont eletto come indipendente e che si definisce socialista.

Sul fronte dei Repubblicani, invece, la classica suddivisione che abbiamo visto nelle ultime primarie tra un candidato moderato e uno più conservatore sta venendo spazzata via dal notevole successo che al momento sta avendo il miliardario Donald Trump.

Due politici estremamente differenti ma con un aspetto in comune: le loro idee, tanto diverse da quelle tradizionali dei rispettivi partiti, ricalcano molto quelle che stanno emergendo da diversi anni in Europa.

Bernie Sanders, ad esempio si definisce un socialista: in Europa questo non stupirebbe minimamente. Si pensi solo che il presidente francese Francois Hollande è un esponente del Partito Socialista, e ciò non scandalizza nessuno.

LEGGI ANCHE: Chi è Bernie Sanders

Ma negli Stati Uniti è diverso: negli anni Cinquanta, infatti, il timore che idee comuniste favorevoli all’Unione Sovietica si radicassero nel paese, portò a una politica nota come maccartismo, che causò l’allontanamento dalle istituzioni di tutti coloro che avevano simpatie comuniste e socialiste.

Da quel momento, Bernie Sanders è stato il primo membro del congresso degli Stati Uniti a definirsi apertamente socialista.

Ma questo non è tutto. Gli Stati Uniti sono chiaramente un paese diverso dall’Europa, ma che con il Vecchio Continente ha sempre avuto stretti rapporti sia sotto il profilo politico che sotto il profilo demografico. Ci sono tuttavia alcune cose che sono distanti anni-luce dalla cultura europea.

Una di queste è la pena di morte, abolita in tutti i paesi dell’Unione europea, e in vigore negli Stati Uniti, spesso sostenuta, seppur più timidamente rispetto ai repubblicani, anche dai democratici, che vede Bernie Sanders tra i suoi principali oppositori.

Stesso discorso si può fare per l’assistenza sanitaria pubblica universale. Un fatto pressapoco scontato in Europa, ma che negli Stati Uniti solo sotto l’amministrazione democratica ha visto una parziale realizzazione con il cosiddetto Obama-care, ma che Sanders sostiene apertamente.

Tra i Repubblicani, invece, sta emergendo un candidato ben diverso come stile e come idee politiche da Bernie Sanders, ma su cui si può fare un ragionamento simile: Donald Trump.

Diversamente dall’Europa, gli Stati Uniti, complice la loro posizione geografica che rende possibili forti movimenti migratori solo dal Sud America e complice una storia per cui a creare l’attuale nazione sono stati proprio stranieri provenienti principalmente dall’Europa, le idee xenofobe non hanno mai attecchito in maniera significativa.

Tuttavia, Donald Trump, sembra stia facendo eccezione in questo senso. Le sue idee contro l’immigrazione proveniente dal Messico non solo sono chiarissime e considerate da molti osservatori razziste, ma sono un vero cavallo di battaglia della sua campagna.

Idee che ricordano quelle di numerosi movimenti xenofobi che, soprattutto negli ultimi anni, hanno preso piede in diversi paesi europei ottenendo un forte consenso elettorale.

In Italia soprattutto, è innegabile poi una similitudine tra Donald Trump e Silvio Berlusconi: entrambi imprenditori miliardari, entrambi politicamente vicini a un uomo politico forte negli anni Ottanta nel loro paese – Ronald Reagan uno, Bettino Craxi l’altro – ed entrambi successivamente scesi in politica. E tutti e due con la caratteristica di saper parlare in modo molto chiaro.

C’è un altro fattore interessante in questi due candidati che si ricollega alle tendenze europee di questo momento storico: né Donald Trump né Bernie Sanders sono dei membri “puri” dei rispettivi partiti.

Donald Trump, infatti, in passato è stato un democratico e più volte ha sostenuto e finanziato candidati democratici. Bernie Sanders, invece, non è mai stato democratico, ha fatto parte prima del Liberty Union Party, un piccolo partito di idee socialiste, quindi indipendente.

Questo si ricollega al successo che oggi, in Europa, molti partiti nati recentemente – estranei al sistema tradizionale dei partiti dei rispettivi paesi – stanno avendo. Si pensi a Syriza, che da partito marginale di sinistra è riuscito a diventare il principale partito della Grecia, o al Front National francese, che da movimento di estrema destra è diventato il primo partito della Francia alle elezioni europee del 2014.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Esteri / Trump fa causa alla BBC per diffamazione e chiede un risarcimento da 10 miliardi di dollari
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Ti potrebbe interessare
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Esteri / Trump fa causa alla BBC per diffamazione e chiede un risarcimento da 10 miliardi di dollari
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”