Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:46
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Un fantasma a New York

Immagine di copertina

Mona Kareem è una ragazza apolide della comunità Bedoun. Ѐ a New York per studiare, ma senza passaporto non può tornare in Kuwait

Mona Kareem ha 26 anni ed è apolide. Per entrare negli Stati Uniti, dove aveva vinto una borsa di studio universitaria, ha dovuto usare un passaporto speciale.

Alla voce nazionalità c’era scritto: non identificata. Quando il documento è scaduto qualche mese dopo, si è ritrovata a essere un fantasma a New York.

Mona è nata e cresciuta in Kuwait. La sua famiglia fa parte della comunità dei Bedoun, termine che deriva dalla parola araba bedoun jinsiyya e che significa senza stato.

I Bedoun sono i discendenti delle tribù nomadi beduine, che per secoli hanno fatto pascolare le proprie greggi nei territori che oggi appartengono formalmente agli stati del Kuwait, Arabia Saudita, Siria, Giordania e Iraq.

É difficile stabilire con esattezza quanti siano i Bedoun in Kuwait: secondo l’Unhcr, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati, sarebbero tra i 90mila e i 120mila, mentre altre organizzazioni no profit arrivano a stimarne anche 140mila.

Fino alla metà degli anni Ottanta, i Bedoun furono in grado di condurre una vita relativamente normale. Ma già nell’autunno del 1985, il governo approvò una serie di misure ideate dall’allora Ministro degli interni Shaikh Salem al-Sabah con il chiaro obiettivo di spingere i Bedoun a lasciare il Paese.

Ai Bedoun venne revocata la libertà di viaggio, la possibilità di trovare impiego nel settore pubblico e in quello privato, il diritto all’educazione e anche solo il rinnovo della patente. Non essendo coperti da alcun tipo di tutela da parte dello stato, i Bedoun diventarono sempre più spesso oggetto di abusi, soprattutto da parte delle forze dell’ordine.

Essere una donna in Kuwait, per giunta senza nazionalità, non è stato facile per Mona. “I poliziotti ci fermavano e ci insultavano… a volte si arrivava al punto in cui ti toccavano”, ha raccontato Mona a Maria Caspani su Reuters.

Anche se Mona è stata fortunata, perchè ha vinto una borsa di studio per un dottorato negli Stati Uniti, le sue scelte sono state limitate in partenza: in buona parte dei Paesi europei e del Golfo, il passaporto temporaneo con cui ha viaggiato non è ritenuto valido.

Quel che le ha reso la vita ancor più difficile a New York è stato il rifiuto da parte del consolato e dell’ambasciata del Kuwait a provvedere al rinnovo del suo passaporto. La risposta dei burocrati kuwaitiani è stata che loro non sono responsabili in alcun modo per la comunità Bedoun. Per questa ragione, Mona non vede la sua famiglia da 3 anni.

Due anni fa Mona ha fatto domanda per ricevere asilo politico negli Stati Uniti, ma dubita che la sua richiesta verrà accolta. Al momento, rappresenta l’unica soluzione per diventare un cittadino a tutti gli effetti. 

“Quando diventi un caso politico, sei solo un mal di testa in più per le autorità americane”, ha detto Mona. “Mia madre e mio padre mi chiedono quando potranno rivedermi… io non ho risposte da dargli. Devo accettare la realtà”.

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”